Le prime 8 della fila gettano la maschera. Juve e Roma che tris

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La Gazzetta dello Sport (S.Vernazza) – Il campionato si fa beffe delle previsioni estive. Se qualcuno in una sera d’agosto avesse pronosticato Juve-Atalanta come grande sfida della 15a giornata, la prossima, sarebbe stato deriso. Eppure è così, se prendiamo come metro il criterio di Gianni Brera: la partita clou della settimana è quella che assomma il maggior numero di punti. Nel prossimo weekend Juve 33 contro Atalanta 28, totale 61 punti. Il derby Roma-Lazio, ritornato ad alti livelli di classifica, arranca quattro gradini sotto, a 57 (29 più 28). Da qui a Natale ci saranno nove scontri diretti tra le attuali prime otto. La prova del nove per lo «scudetto» di Natale, lo slogan è fatto. Avvertenza: oggi l’ottavo posto dell’Inter è «sub judice», nel senso che il 15 dicembre si recupererà quel che resta di Genoa-Fiorentina dell’11 settembre, 0-0 al 28’, e una di queste squadre potrebbe a quel punto ritrovarsi tra le magnifiche otto a scapito dei nerazzurri, più difficilmente del Napoli o del Torino.

SUPERCOPPA – Purtroppo, si fa per dire, la finale di Supercoppa italiana tra Juve e Milan, in Qatar il 23 dicembre, può impedire che prima delle feste si abbia un quadro preciso della situazione. Crotone-Juve e Bologna-Milan, in programma il 22 dicembre per la 18a giornata, sono state rinviate a data da stabilirsi e lo spostamento potrebbe avere ricadute sulla volata per il titolo d’inverno. Se la Juve vedrà assottigliarsi il suo vantaggio di capolista, sarà impossibile assegnare con certezza l’inutile, ma tradizionale scudetto di metà cammino. All’appello dell’8 gennaio, nel fine settimana dell’ultima di andata, mancheranno le due partite di cui sopra.

GRANDI SFIDE – Da qui a Natale si giocherà una sfilza di partite a quattro o cinque stelle. Nove, si diceva, gli scontri diretti tra le attuali prime otto: Juve-Atalanta, Lazio-Roma, Napoli-Inter, Toro-Juve, Roma-Milan, Juve-Roma, Milan-Atalanta, Napoli-Torino e Inter-Lazio. Juve e Roma saranno le più sollecitate: nelle prossime tre giornate non godranno di gare facili, dovranno sempre affrontare avversari di livello, incluso lo scontro diretto tra loro stesse. Non una striscia decisiva, ma qualcosa che molto le assomiglia. Se al termine del trittico Atalanta-Torino-Roma la Juve conserverà gli attuali quattro punti di vantaggio sulla seconda, Allegri tirerà un sospirone di sollievo. La Roma ha davanti a sé il tris Lazio-Milan-Juve, per cui Spalletti si gioca una discreta fetta di possibilità scudetto. Il Milan può usufruire del cuscinetto Crotone domenica prossima, poi i «crash test» con Roma e Atalanta.

GASP AL BIVIO – A proposito di Atalanta. Da qui a Natale capiremo se a Bergamo possono ambire sul serio alla grande imprevedibile impresa, tipo Leicester 2016 o Verona 1985. Prima della sosta, Gasperini dovrà vedersela con Juve, Udinese, Milan ed Empoli, e per paradosso gli impegni più scivolosi potrebbero essere quelli contro Udinese ed Empoli, provinciali consimili, che parlano lo stesso linguaggio. Non dimentichiamo che nei suoi balbettii iniziali l’Atalanta ha perso per strada i tre punti in casa col Palermo. Se avesse vinto quella gara contro gli attuali ultimi della classe, oggi l’Atalanta sarebbe seconda assoluta a meno due dalla Juve e potrebbe vagheggiare il sorpasso. Gasp è al bivio: da una parte il grande sogno, sotto forma di scudetto o posto in Champions, dall’altra il ritorno a una splendida normalità.

GOMME A TERRA – Juve e Napoli, le duellanti dello scorso campionato, hanno le gomme a terra e però sono asimmetriche, non c’è corrispondenza tra Allegri e Sarri. Il primo non è ancora riuscito a trasmettere un’identità tattica precisa alla squadra, al secondo fanno difetto i punti. La classifica sorride ai campioni in carica: la Juve resta prima a più quattro su Roma e Milan, il Napoli arranca lontano dalla cima. Quanto a gioco, molto meglio il Napoli, che ha conservato intatti i codici sarriani. Non si capisce quale animale sia diventata la Juve: tanti infortuni e cambiamenti, troppi rimescolamenti di sistema. Oggi come oggi viene da pensare che il trasferimento di Higuain abbia danneggiato sia il venditore sia il compratore. Il Napoli, fuori Milik per infortunio, stenta perché gli manca un cannoniere: se il Pipita fosse rimasto, la classifica sarebbe molto diversa. Higuain ha finora segnato sette gol in campionato – abbastanza, non tantissimi –, ma non si è ancora preso del tutto la Juve. Misteri.

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