Le mentalità vincente alibi troppo comodo: anche il club ha colpe

Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Si parla tanto di mentalità vincente, un elemento che sfugge a ogni tipo di misurazione e che perciò diventa il regno dell’opinione. È la scorciatoia più breve per scaricare le colpe sui giocatori che sono ricchi, fortunati, invidiatissimi, così sfacciati da chiedere persino di fare le vacanze previste dal contratto di lavoro. Per molti, l’analisi può finire qui. Speriamo esista anche chi ammette un’altra ipotesi. Può darsi che la mentalità vincente si acquisisca con l’accumulo di grandi giocatori. La Juventus, per esempio, una stagione fa ha strappato Higuain al Napoli e Pjanic alla Roma, aggiunti a Cuadrado e Benatia. E quest’anno ha messo le mani su Matuidi, Douglas Costa, Szczesny e Bernardeschi. Oppure la mentalità vincente si può rinsaldare come ha provato a fare il Napoli, dando continuità al progetto Sarri e mantenendo tutti i migliori giocatori in rosa. La Roma, quest’estate, ha ceduto Salah, Ruediger e Paredes per la conclamata necessità di sistemare i bilanci a giugno, attraverso il «cash», per investire in un secondo momento attraverso acquisti «spalmati» in più annualità. I calciatori giallorossi hanno molte responsabilità, ma darle tutte a loro è populismo, non programmazione.

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