Lazio-Roma con la minaccia degli ultrà

Per qualcuno non sarà una partita di calcio, ma il vero funerale di Diabolik. L’omicidio del capo ultrà laziale Fabrizio Piscitelli, per tutti Diabolik, ha creato un clima avvelenato. “Gli Irriducibili vietano ai giocatori della Lazio di venire sotto la Nord“, la minaccia della curva laziale intesa di negare anche la gioia di un’esultanza verso i tifosi ai suoi stessi giocatori. “Colpevoli”, come la società, di non aver rivolto le condoglianze alla moglie di Diabolik, oggi in curva dove una coreografia ritrarrà il marito ucciso il 7 agosto. Gli ultrà entreranno allo stadio sfilando, ma più che all’ingresso, le forze dell’ordine temono scontri serissimi a fine partita e sperano che il nubifragio atteso nella capitale possa disincentivare eventuali malintenzionati. Una minaccia anche per i 50mila che vorrebbero animare in modo decisamente meno sciocco l’Olimpico. Per la prima volta dopo 25 anni mancheranno alla sfida due simboli della storia come Totti e De Rossi, eppure il derby della capitale oggi sarà il più italiano degli ultimi 9 anni. Le quote azzurre stasera all’Olimpico, potrebbero essere addirittura 10, se Inzaghi dovesse cedere alla tentazione, da lui stesso accarezzata, di rinunciare a una mezz’ala di qualità per confermare in campo Parolo. Dall’altra Zappacosta e Mancini, che avevano iniziato in panchina la prima col Genoa ma che Fonseca è orientato a lanciare dal primo minuto: il difensore preso dall’Atalanta dovrà far dimenticare gli errori di Juan Jesus, l’ex Chelsea schierato terzino permetterà l’avanzamento di Florenzi nella batteria dei trequartisti alle spalle di Dzeko. Lo riporta La Repubblica.

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