Lazio al bivio. Guida Biglia, l’alter ego di Inzaghi

La Gazzetta dello Sport (S.Cieri) – Ci sono partite che non sono come le altre. Ci sono giocatori che non sono come gli altri. Il derby di domani sera è per la Lazio il crocevia di una intera stagione. Il cammino di Inzaghi è stato fin qui straordinario, ma è chiaro che solo conquistare la finale di Coppa Italia ai danni dei rivali storici può rendere questa annata davvero unica. E viceversa non conquistarla significherebbe ridimensionare quanto di buono fatto finora. È una sfida unica, in cui la testa conterà più delle gambe. Ed è logico che, in serate di questo genere, l’apporto degli uomini-chiave diventa ancora più importante del solito.

IL FARO – La Lazio ne ha tanti, ma quello verso cui tutti si sono voltati già un minuto dopo la fine della gara col Sassuolo è uno solo, si chiama Lucas Biglia. È il capitano, il play maker, l’uomo che fa girare la squadra, il leader dello spogliatoio. Non è l’unico (leader), d’accordo. Ma è quello che, per carisma, esperienza internazionale, tempra ne incarna meglio lo spirito. Lo si è visto anche sabato a Reggio Emilia. La squadra biancoceleste aveva visibilmente la testa già al derby, come le era capitato pure prima della sfida di andata, quando affrontò l’Udinese all’Olimpico. A richiamarla alla realtà, a condurla per mano verso una vittoria che era fondamentale per tenere vivo il sogno Champions è stato proprio l’argentino. Puntuale in fase d’impostazione, determinante in quella di contenimento. Con tantissimi palloni sradicati dai piedi degli avversari.

EFFETTO DERBY – Una prova che è suonata un po’ come l’antipasto di quanto lui e la Lazio dovranno fare domani sera contro la Roma. Una partita da affrontare con la spada più che col fioretto. Biglia è un giocatore polivalente. La sua grande forza è proprio quella di saper alternare, a seconda delle circostanze, prestazioni tecniche ad altre più muscolari. Una capacità di lettura delle partite che lo rende una sorta di allenatore in campo per Inzaghi. In questo ha un «gemello» in organico, che risponde al nome di Marco Parolo. Ma domani l’azzurro non ci sarà, causa squalifica. Il compito di Biglia sarà per questo ancora più prezioso. Arrivato dopo la Coppa Italia vinta dalla Lazio sulla Roma nel 2013, Biglia fino a poco più di un mese fa non aveva mai vinto un derby. Dopo aver rotto il ghiaccio nella sfida di andata vuole il bis in quella di ritorno, anche per non rendere vano quel primo successo. Di solito le sue prestazioni post-nazionale non sono mai pienamente convincenti. Stavolta, col Sassuolo, è andata diversamente. Buon segno. Significa che il capitano è già con la testa alla Roma. È lui la maggiore garanzia per la Lazio.

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