L’attacco dei costruttori: «Il Comune pensa solo allo stadio. Dieci interventi urgenti da avviare»

Corriere Della Sera (L.Garrone) – L’esordio del neo-assessore all’Urbanistica non è piaciuto ai costruttori. La frase di Luca Montuori sui «palazzinari che governano Roma» non va giù al presidente dell’Acer. «Non è un inizio costruttivo» dice Edoardo Bianchi. «Parlare per l’ennesima volta in questo modo non è possibile. Se ci sono “palazzinari che governano” mi devono dire i nomi e i cognomi. Altrimenti sono parole abusate e generiche. Montuori riveli i nomi che ha individuato, i cognomi di chi ha governato questa città». È mattina presto nella sede dell’associazione romana dei costruttori in via di Villa Patrizi ma il presidente è da tempo in attività. Bianchi parla di tutto quello che è bloccato o in sospeso. «Deve essere sistemata la situazione dei “Piani di zona”, da Monte Stallonara (quartiere fantasma da 11 anni e noto per strade mai asfaltate e allagamenti, ndr.) a Colle Fiorito, da Longoni a Castelverde. Poi ci sono circa 20 piani di edilizia economica e popolare che necessitano di 5 milioni di euro per essere completamente urbanizzati. In alcuni casi mancano opere al 40%, in altri casi fino al 70%. Il Campidoglio invece di occuparsi esclusivamente dello stadio della Roma dovrebbe dare la priorità e sistemare queste situazioni». Così, nonostante sia un tifoso romanista, il presidente dell’Acer attacca: «Quell’impianto non è una priorità, ci sono almeno altre dieci opere importanti prima, dai Mercati Generali alle caserme di via Guido Reni: è inaccettabile che gli uffici in questi ultimi dieci mesi si siano dedicati solo all’istruttoria dello stadio». Bianchi rompe il silenzio dei costruttori anche su Tor di Valle. «Senza scendere troppo sul tema giuridico del concetto di “pubblica utilità”, e anche se è apprezzabile che in un momento di grande crisi economica e finanziaria qualcuno venga dall’estero a investire un miliardo, è inaccettabile che tanti costruttori per far fare un centimetro alla volta alla propria pratica debbano stare mesi e mesi in attesa perché lo stadio della Roma passa sopra a tutti».

Giudizio sospeso sul nuovo progetto senza i grattacieli di Libeskind: «Si deve capire come cambia il quadro di riferimento in termini di viabilità. Perché, ad esempio, il ponte dei Congressi – che doveva collegare l’Eur con la Magliana e che il sindaco Ignazio Marino aveva inserito fra le opere a carico del privato – è saltato. Quindi è importante capire quali saranno le opere infrastrutturali che restano: è il punto più importante». Inaccettabile, per l’Acer, il degrado della città: «La politica non favorisce la rigenerazione, la riqualificazione e il recupero di ampie zone». Due aree per tutte: «Il “Print” di Pietralata, firmato dall’ex assessore all’Urbanistica Paolo Berdini, non è ancora uscito dal Comune ed è rimasto bloccato . E le caserme al Flaminio: se ne parla da decenni, sempre Marino ha dato il via all’operazione della Cassa Depositi e Prestiti ma se qualcuno non batte un colpo, la prima pietra non si metterà mai».Da un’emergenza a un’altra: le strade. «Il Campidoglio quanto mette in campo per l’ordinario? Di fatto quasi nulla» incalza Bianchi. « Se tutto va bene fra i 15 e i 20 milioni: che ci facciamo? Quando vedremo i nuovi bandi per la manutenzione stradale dove servono almeno 250 milioni in cinque anni?» Le ultime accuse per i rattoppi «fai da te» dei vigili urbani: «Qualcuno si rende conto che se un motorino scivola su una buca rattoppata da un vigile o da un comitato, c’è un’assunzione di responsabilità su quel lavoro? Potrebbero portare via la casa per danni a chi ha fatto il “rattoppo”. Sono 15 anni che non si fa nulla per la manutenzione stradale, siamo fuori tempo massimo anche per la nomina di un assessore ai Lavori pubblici».

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