L’addio al veleno di Spalletti, Di Fra è già in città

La Repubblica (F.Ferrazza) – Avvistamento di Di Francesco in un bar vicino al laghetto dell’Eur (come svelato da Pagine Romaniste), sembrava nel pomeriggio di ieri chiudere la questione allenatore. Poche ore dopo l’ultima conferenza stampa di Spalletti a Trigoria, la città si interrogava sulle reali motivazioni che hanno portato il tecnico toscano a lasciare la capitale: davvero esasperato dall’ambiente o più allettato dall’offerta propostagli dall’Inter? Al solito sarà il tempo a vestire i panni del galantuomo, nel frattempo si aspetta che la Roma comunichi la sua decisione sulla panchina del futuro. «Io spero che sia uno tra Di Francesco e Montella ad allenare la squadra il prossimo anno – quasi urla Spalletti tra i saluti al veleno – loro conoscono la Roma e hanno fatto vedere qualità umane, oltre a quelle professionali. Entrambi non hanno poi cancellato i loro ricordi giallorossi, nonostante gli sviluppi professionali». I preferiti di Luciano sono da subito stati tra i preferiti del club di Trigoria, che alla fine ha deciso di puntare tutto su Di Francesco (Montella ha ieri prolungato il suo contratto fino al 2019).

«Stiamo ancora lavorando – spiega il ds Monchi attraverso il sito ufficiale della società – ma gran parte del lavoro è stato fatto. La priorità era ovviamente quella di far rimanere Luciano, ma abbiamo anche lavorato in parallelo per trovare altre opzioni in caso di partenza dell’allenatore. Sappiamo chi vogliamo a capo del progetto sportivo a partire dalla prossima stagione, e stiamo lavorando per questo». Difficile quindi credere alla versione ufficiale data, secondo la quale Di Francesco sarebbe a Roma per questioni personali, quando nella capitale c’è anche Pallotta (ripartirà questa mattina). Da risolvere con il Sassuolo il nodo della penale che lega il tecnico al club emiliano, di circa tre milioni. «Noi prendiamo un allenatore con le idee chiare – continua Monchi – che sia dedito al lavoro, e che sappia abbracciare la filosofia della società, oltre a trasmettere i valori del club e ad essere un vincente». Un identikit preciso, mentre sta per essere annunciato il rinnovo biennale di De Rossi e Totti continua a riflettere sul suo futuro.

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