La strada giusta. Il salto in alto della squadra di Mou: 5 punti in più del campionato scorso

Il Messaggero (U. Trani) – Adesso si può dire: la Roma è tornata squadra. L’evoluzione è evidente. Mourinho, in meno di due mesi di lavoro a Trigoria ha riqualificato il gruppo. Che non è stato certo rivoluzionato. La rosa è più o meno quella della stagione scorsa, anche se il portiere Rui Patricio e il centravanti Abraham sono giocatori acquistati nell’ultimo mercato. E con loro è sbarcato, in attesa del recupero di Spinazzola, Vina come fluidificante sinistro. La formazione titolare, dunque, è per sette undicesimi la stessa dell’anno scorso, tenendo presente che la scorsa stagione Zaniolo era subito uscito di scena.

La virata, invece, è coincisa con l’insediamento dello Special One che ha avuto un impatto autorevole nello spogliatoio giallorosso. Il portoghese si è imposto con la sua personalità e ha fatto centro con la sua semplicità. Ha rigenerato buoni calciatori, da Veretout a Pellegrini, da Ibanez a Cristante, da Karsdorp a Perez. Gli ha spiegato la via più breve per arrivare ad aumentare le loro prestazioni. Soprattutto li ha messi nei loro ruoli, senza disorientarli con esperimenti che non hanno quasi mai successo.

Come se non bastasse, gli ha garantito una condizione fisica già accettabile. Ogni seduta dura quanto una partita: 90 minuti e con la palla (per non annoiarsi e per migliorarsi), non più 60. E spesso anche doppio allenamento.

Partendo dalla condizione atletica è andato a curare l’aspetto mentale. Da questo punto di vista, caratterialmente la Roma è un’altra squadra. Sicura di sé, concentrata, matura e tosta. Ha sempre rinunciato al possesso palla, riscoperto poi contro il muro della Salernitana, portando la superiorità addirittura fino all’85%.

È passata dalle verticalizzazione, rubando palla e ripartendo, all’assedio con tiro a bersaglio. Così ha vinto quattro partite di fila, facendo meglio di qualsiasi altra formazione di serie A nel paragone con il campionato passato: + 5 punti, con i successi nelle prime due gare del torneo attesi sette anni (nel 2014 con Garcia in panchina).

Il coinvolgimento è totale: già 8 marcatori diversi e, su 12 reti (tra l’altro tutte su azione) 8 sono state segnate dai centrocampisti, con i tris di Pellegrini (ha fatto centro anche in coppa) e Veretout, e 4 dagli attaccanti. Efficace, ma solida: da due gare non prende gol. 

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