La Roma va sul velluto, il Pescara in B. Ma Dzeko insulta Spalletti per il cambio

La Stampa (G.Buccheri) – Un allenamento, poco più. E a stupire è solo il tempo (troppo) passato prima che la Roma mandasse all’aria la leggera, leggerissima resistenza di un Pescara da ieri sera matematicamente retrocesso in B. All’«Adriatico» il duello è come se non nascesse mai: da una parte gli assalti, senza soluzione di continuità, dei giallorossi, dall’altra qualche timida ripartenza in stile «zemaniano»: la Roma spreca per mancanza di mira e cattiveria, poi indirizza la sfida con 2 gol in 2’ (di Strootman e Nainggolan) a un soffio dall’intervallo. Il terzo sigillo porta la firma di Salah in avvio di ripresa, così come il 4º dieci minuti dopo. Per il Pescara rete nel finale di Benali. Non va a segno invece Dzeko e diventa un caso di cui nessuno sentiva il bisogno: la squadra si muove per lui perché c’è un primato nella classifica dei marcatori da inseguire, ma Spalletti decide di sostituirlo quando mancano 20’ al sipario e ogni azione giallorossa fa vacillare gli avversari. Risultato? Dzeko si rifugia in panchina, non prima di aver ricoperto di brutte parole il suo tecnico.

ECCO MONCHI, NUOVO DS – Il successo che tiene il Napoli dietro di 4 punti nella corsa al secondo posto è il primo dell’era Monchi, nuovo direttore sportivo romanista, ma non solo. «Con lui comincia una nuova, entusiasmante era: non potrei essere più felice per l’arrivo di un dirigente, comunemente riconosciuto come una delle migliori menti nel mondo del calcio» è stato il benvenuto, da Boston, del patron americano James Pallotta. Applausi ed enfasi. Effetti speciali e futuro: un tempo erano i giocatori ad accendere la fantasia, oggi, almeno nella Capitale, è lo sbarco di un uomo che sa costruire un progetto vincente ad aumentare i decibel dell’entusiasmo. Monchi, a Siviglia, è stato l’architetto di plusvalenze e trofei (fra l’altro le ultime tre Europa League). E a Monchi la Roma affida l’ennesima ripartenza, a cominciare dalla scelta del dopo-Spalletti: in prima fila Emery del Psg o Marcelino, ex Villarreal e uno dei protagonisti del cast Inter prima della scelta di Pioli, Sarri il sogno difficile da realizzare. Ma la lista potrebbe allungarsi.

RECORD DI GOL NELLA NUOVA A – La Roma allunga sul Napoli alla vigilia del derby con la Lazio, il Pescara saluta la compagnia con cinque tappe ancora da disputare: così male, in un campionato a venti squadre, andò il Treviso nella stagione 2005-06. La notte di Pescara passerà alle cronache per l’inizio di una nuova era (Pallotta dixit) e per la ribellione di Dzeko: davanti alla tv Belotti, Icardi, Higuain e Mertens avranno esultato per la fine anticipata della fatica del rivale per la corona di bomber dell’anno. E a proposito di gol, la giornata appena chiusa dice record (con 48 reti) da quando la A è tornata a venti squadre. Il primato assoluto resta di 54 reti nel 38º turno del 1950-’51.

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