La Roma punta al pieno, ma l’Olimpico resta vuoto

La Gazzetta Dello Sport (C.Zucchelli) – Ci stanno provando tutti, da Trigoria, a convincere i tifosi a riempire l’Olimpico giovedì sera. Dopo le parole di Spalletti, che dopo il Palermo ha detto chiaramente: «Se avessimo 60mila spettatori partiremmo con un gol di vantaggio», la Roma si mobilita per provare a giocare la decisiva sfida contro il Lione in uno stadio pieno. Difficile, ad oggi, perché le parole del tecnico sono quasi cadute nel vuoto: 13mila tagliandi venduti, 1.000 tifosi del Lione attesi. Insomma, la remuntada che la Roma è chiamata a fare, almeno per adesso, non partirà dagli spalti.

LA CURVASpalletti, che da quando è rientrato è sempre stato molto vicino alla protesta anti barriere del tifo organizzato, tanto da spendersi in prima persona con il ministro dello Sport, Lotti, domenica ha sottolineato quello che è un pensiero diffuso quasi unanimemente all’interno dello spogliatoio: la Roma avrebbe bisogno della parte più calda del tifo. «Ho provato a pensarci ma l’atteggiamento dei nostri tifosi non lo riesco a capire. La Roma meriterebbe lo stadio pieno per quanto fatto in questi due anni, si vede che ci tengono a noi, ma così non si fa bene alla Roma». Chiaro, netto, difficilmente estrapolabile, per dirla alla Pallotta, il discorso di Spalletti non ha avuto repliche ufficiali da parte dei gruppi della Sud. Ma un comunicato «ufficioso» esiste, visto che i gruppi non se ne sono dissociati perché rispecchia il loro pensiero. «Se vi siete resi conti che la Sud è indispensabile – si legge tra l’altro – fate ancora in tempo a battere i pugni sul tavolo contro Prefetto e Questore. Chi vorrà andare, vada. Noi non ci saremo per i soliti motivi. Speriamo che Spalletti abbia detto un’idiozia in buona fede».

GLI ALTRI SETTORI – La domanda che però ieri in molti si facevano nelle radio e sui social riguarda il resto dell’Olimpico: se i gruppi non entrano, e parliamo massimo di 5mila o 6mila persone, perché non si riempiono gli altri settori? La risposta è semplice: è un giorno infrasettimanale, si gioca alle 21 con la partita in chiaro, andare allo stadio, con tutti i disagi logistici dai parcheggi alla visuale, è sempre più complicato, i prezzi non sono proprio popolari (anche se inferiori rispetto ai big match di campionato). Un esempio: se un papà vuole portare all’Olimpico i due figli di 15 anni, maschio e femmina, e vedere la partita nei Distinti spende 101 euro.

APPELLI – Sono lontani i tempi in cui, per provare rimonte, l’effetto Olimpico contava come e quanto un giocatore: 68mila tifosi con il Dundee più di 30 anni fa, 65mila con lo Slavia Praga nel 1996, 71mila contro l’Arsenal nel 2009. Giovedì, se si arriverà a 30mila, sarà un successo. La squadra dovrà fare affidamento quasi completamente su se stessa.

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