Per esempio la corsa di Mourinho sotto la Sud dopo il gol di El Shaarawy (“Sono ritornato bambino“, ha detto l’allenatore portoghese) che ha emozionato mezzo mondo. Carletto Mazzone, diventato famoso anche per una corsa sotto la curva degli atalantini quando allenava il Brescia, ha voluto commentare sul suo profilo Instagram: “Una corsa verso i nostri tifosi bellissimi, una corsa dopo una vittoria! Una corsa da romanista!!!“.

I connazionali di “Record” e “A Bola” hanno ricordato un’altra corsa di gioia: Mou allenava il Porto ed eliminò il Manchester United a Old Trafford per andare poi a vincere la sua prima Champions League. Gli inglesi del Sun, ricordando i tempi del Chelsea, quando si ribattezzò The Special One hanno giocato con le parole: Special Run.

 

La carta vincente di Mourinho per risollevare la Roma dall’apatia in cui era caduta con la gestione di Paulo Fonseca è proprio il perfetto mix tra passione e organizzazione. Il primo gol segnato contro il Sassuolo, attraverso uno schema a palla inattiva tra Pellegrini e Cristante, è un esempio del lavoro dello staff agli ordini del portoghese.

Nella conferenza stampa della vigilia, Mou ha raccontato di aver lavorato con il suo gruppo 8 ore al giorno – martedì, mercoledì e giovedì – per preparare due video di 8 minuti per i suoi giocatori. Uno per le situazioni difensive e uno per quelle offensive, tra le quali anche lo schieramento del Sassuolo contro i calci di punizione avversari. Mou ha convinto i suoi calciatori anche a trasformarsi in attori. Rivedendo il filmato della gara, infatti, si vedono chiaramente prima Pellegrini e poi Abraham fingere a gesti una battuta lunga sul secondo palo, mentre lo schema è stato completamente diverso.

Con la vittoria contro il Sassuolo, arrivata nel giorno della panchina numero 1.000 in carriera, José Mourinho ha stabilito anche un suo record personale. Non era mai riuscito ad andare oltre i quattro successi di fila nella prima stagione di tutte le squadre che ha allenato.