La Roma allunga il corso dei capitani. Ma ora dubita Totti

La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – Ci sono tanti modi di declinare il lusso. Un Natale alle Maldive, magari con un campo di paddle a un metro dalla spiaggia, è sicuramente uno di questi. Non l’unico, a mettersi nei panni di Francesco Totti e Daniele De Rossi, che un altro lusso se lo cullano mentre entrano nel semestre bianco del loro rapporto con la Roma. Orientare il proprio destino, decidere in prima persona senza l’aggiunta di conservanti, ovvero condizionamenti esterni d’ogni tipo, è anche questo un lusso, forse il più apprezzabile. E in fondo lo sa bene Totti, che un anno fa di questi tempi viveva con maggiore ansia l’avvicinarsi della scadenza contrattuale, Non erano ancora i tempi della frattura, ma qualcosa già maturava sotto le ceneri di un’era Garcia che stava per finire. Dodici mesi dopo è cambiato il mondo, cambiata la Roma, cambiata pure la percezione del futuro di Totti e De Rossi, capitani con la penna in mano: firmo o non firmo, questione di certezze ritrovate e di dubbi incombenti.

SENZA CONDIZIONAMENTI –  Per carità, dubbi leciti, se arrivi a 40 anni e ogni acciacco fisico sembra una montagna da scalare alta così, di quelle che alle Maldive mica le vedi. La carta d’identità è quella, è una delle poche cose che non puoi dribblare. E così negli ultimi due mesi il campionato di Totti è tutto in 18 minuti con il Pescara, un paio di panchine e niente più: maledetto inverno, al cospetto di un semplice risentimento al flessore, un dolore all’anca e un’influenza. Naturale, fisiologico che sia così, anche per un maniaco della cura del proprio corpo com’è il capitano della Roma. Stop apparentemente banali, che banali però non possono essere più. E che qualche punto interrogativo fanno scattare pure nella testa del capitano. Quasi scontato ricordare come non sia questo il momento delle decisioni e delle riflessioni. In primavera tutto sarà più chiaro. E tutto, eccolo qui il lusso, dipenderà dalla volontà del capitano. Lo hanno ripetuto anche nelle ultime ore tutti i dirigenti giallorossi: «Francesco smetterà quando vorrà». E Totti lo sa, ha capito che il clima intorno a sé è profondamente diverso rispetto a un anno fa. Curiosa storia, ma stavolta non ci sono condizionamenti. Solo i dubbi di Totti, che non sopporta l’idea di arrendersi e in primavera chiederà risposte chiare al suo fisico.

PENNA IN MANO Risposte che invece l’altro capitano ha già avuto. È l’altra faccia della storia. È un De Rossi che aveva cominciato, neppure troppo tempo fa, a valutare l’idea di una separazione consensuale con la Roma, con destinazione un campionato meno pressante dal punto di vista agonistico. Mille dubbi anche lì. E anche quelli di carattere fisico. Poi Antonio Conte, l’Europeo, «quando ho capito che posso essere ancora protagonista a certi livelli e a certi ritmi». Il resto è venuto di conseguenza, il rendimento ha fatto nuovamente scopa con una leadership nello spogliatoio che nessuno ha mai messo in discussione. Daniele ha l’autografo pronto, allora. Non sarà al rientro dalle Maldive, sarà quando lui e la Roma riterranno giusto. Ma non passerà in fondo troppo tempo prima del brindisi, con nuovo accordo probabilmente biennale, fino al 2019. Se poi la storia gli regalerà anche la soddisfazione di uno scudetto con la Roma non è dato sapere. E non è cosa possibile da scrivere su un contratto. Certo che sì, però: sarebbe un lusso senza tempo.

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