La rivoluzione di José nella Roma Caput Moundi

La Repubblica (M. Ferretti) – Riavvolgiamo il nastro della storia. Partendo da quando Tirana era solo la capitale dell’Albania. E Roma non ancora Caput Moundi. La passerella sul pullman scoperto al Colosseo? Un sogno, forse. In pochi, del resto, avevano seriamente ipotizzato il successo della rivoluzione culturale che aveva programmato José Mourinho. Un ex marziano, ormai; oggi dominatore dell’ambiente romano. Qui raccontato in un viaggio dal profumato sapore di Calcio & Pepe.

“Chi pensava (temeva?) che fosse arrivato a Roma solo per dare un ulteriore scossone al proprio conto in banca o per rinvigorire il proprio ego, ha toppato clamorosamente la previsione. Il portoghese, pur confermando la sua straripante abilità nel gestire la vita fuori da un rettangolo di gioco, li ha zittiti direttamente sul campo. La sua Roma è una squadra che nel giro di poche settimane ha capito cosa fare, come farlo e quando farlo. Contro qualsiasi tipo di avversario. Aggredendo oppure facendosi aggredire, a seconda della strategia di gara”.

(31 agosto 2021) “Chi non lo ama, chi non lo sopporta almeno lo rispetta. Dandogli così una forza totale. Lui sa come si fa. Sempre. Dentro e fuori dal campo. Ha trovato una città pronta a mettersi ai suoi piedi, ma non se ne è approfittato. Ha soltanto continuato a fare quello che aveva sempre fatto, ovunque era stato. Lui non parla, spiega. E così convince. Regala certezze. A giocatori e tifosi. Mou non è solo l’allenatore della Roma: è il suo avvocato, il suo commercialista, il suo amante, il suo tutto. Lo vedi in azione e pensi: questo è di Testaccio, altro che Setubal. José non recita da Mourinho, però: lui è talmente vero al punto di sembrare falso”.

(7 settembre 2021) “Per anni, da queste parti, si è discusso sull’incapacità della Roma di stare in campo con tutta se stessa per novanta e passa minuti; si è criticato l’altissimo numero di infortuni muscolari; si è vagheggiato di preparazioni atletiche sbagliate nonostante il costante via vai di allenatori. Poi, è arrivato Mou. E tutto è cambiato. Qualcuno potrebbe obiettare: solo fortuna, casualità. Ognuno è libero di pensare ciò che vuole, ma ci sono numeri che difficilmente possono essere smentiti. E che rappresentano la verità. Non di parte, ma oggettiva. Assoluta. E chi non l’accetta, fa parte del gruppo “Mou logora chi non ce l’ha“. Che, per il vanto e la goduria del tifoso della Roma, è molto cicciotto e sempre più rosicone”.

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