C’eravamo tanto amati. A Roma accade spesso, soprattutto negli ultimi anni. E’ successo con Zeman, Garcia, Sabatini e Spalletti. Come riporta Leggo, ieri è stata la volta di Monchi, proprio nel giorno della presentazione dello spagnolo come nuovo direttore sportivo del Siviglia: «Da tempo avevo il desiderio di tornare qui. Sono stato due anni in un club importante nel quale ho appreso tantissimo e sono cresciuto professionalmente. Sono andato via prima della fine del contratto per una semplice ragione: ho capito che la proprietà aveva idee diverse dalle mie. Il presidente pensava che fosse meglio andare a destra mentre io ero convinto che fosse meglio andare a sinistra. Continuare così non mi sembrava giusto». Queste spiegazioni non hanno convinto Pallotta: «Sono rimasto un po’ sorpreso nel leggere le dichiarazioni di Monchi. Fin dal primo momento, sono stato molto chiaro sulla direzione che dovevamo intraprendere ed è questo il motivo per cui abbiamo speso tanti soldi per portare Monchi da noi. Ho da subito detto che avrei voluto allenatori di primo livello, uno staff e un’organizzazione di primo livello. Quindi ho consegnato a Monchi le chiavi per dar vita a tutto questo. Gli ho dato il pieno controllo per ingaggiare l’allenatore che voleva, per gestire lo scouting e per acquistare i giocatori che preferiva. Guardando i risultati e le nostre prestazioni, è chiaro che questo non ha funzionato». Pallotta scarica su Monchi quindi le cause del fallimento di una stagione che rischia di vedere la Roma fuori dalla Champions.