La nuova vita di Strootman, ora la regia è olandese

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – È un po’ come se fossero stati candidati all’Oscar per la migliore regia Giuseppe Tornatore e Claude Lelouche e invece dalla busta fosse uscito fuori il nome dell’olandese Paul Verhoeven. Bravo e famoso, certo, ma trattasi senz’altro di sorpresa. Fatte le debite proporzioni, dalla sfida di due giorni fa a San Siro è arrivato un colpo di scena analogo. Fuori Daniele De Rossi e Maxime Gonalons per infortunio, la Roma ha scoperto che Kevin Strootman – mezzala ancora alla ricerca della brillantezza perduta dopo i tre interventi al ginocchio subiti – può essere un regista di prim’ordine e soprattutto con un futuro davanti, visto che contro l’Inter era la prima partita da titolare che giocava in quel ruolo. Le prove ufficiali – per così dire – c’erano state solo nei 20’ finali con la Spal (ben giocati), anche se il test era sembrato poco probante perché la Roma era già in vantaggio 3-1 e i ferraresi erano ridotti in dieci.

DE ROSSI OUT – Grinta e personalità l’olandese ne ha da vendere, ma la benedizione è arrivata direttamente da Eusebio Di Francesco, che con tutta probabilità lo schiererà nuovamente anche domani a Genova contro la Sampdoria, visto che sia De Rossi (ieri ha fatto differenziato, ma è indietro) che Gonalons (rimasto addirittura a Roma) accusano problemi al polpaccio. «Mi è piaciuto – ha detto l’allenatore – perché lui tende spesso a venire basso per prendersi la palla, ma se lo fa da mezzala non mi piace, così invece sì. Inoltre, va ad aggredire alto gli attaccanti, che è proprio quello che chiedo». Proprio vero. E così Strootman a Milano è stato il giocatore che ha toccato più palle dopo il solito Kolarov (77 contro 93) e quello che ha fatto più passaggi positivi (56). Insomma, se vogliamo, è ancora un po’ presto per ambire al premio per la migliore regia – i tocchi (di sinistro) e la relativa postura del corpo sono ancora troppo da giocatore «monopiede», così come sui lanci De Rossi si lascia preferire – però in prospettiva l’olandese può diventare assai più di una terza scelta per la Roma di Di Francesco. Se questo sia l’anticipo di un definitivo cambio di ruolo è ancora prematuro sentenziarlo, ma tra essere una mezzala che vive di rimpianti e un playmaker con un avvenire, siamo convinti che lo stesso Strootman preferirebbe riprovare. Tanto, al solito, i titoli di coda si vedranno al calcio mercato.

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