La lepre Roma

Corriere dello Sport (M.Evangelisti)Ci sono cose che Eusebio di Francesco non ha ancora ottenuto dalla sua nuova squadra, tipo la presenza a se stessa ora e sempre finché fischio finale non sopraggiunga oppure l’impostazione fluida dalla linea arretrata, roba di questo genere. Di altre invece è riccamente soddisfatto e glielo si legge sulla faccia da schiaffi. Una di queste cose è proprio quella che aveva enunciato all’inizio come dichiarazione d’intenti e progetto industriale: noi con la partita in mano, gli altri si arrangino.

PROGRAMMA – La Roma gioca così, lo dicono gli occhi, lo dicono le rilevazioni statistiche. Ovviamente bisogna che gli avversari lo consentano e finora lo hanno fatto. Le tabelle sono accanto, qui le sintetizziamo: i giallorossi nel corso delle gare di questo campionato sono stati in svantaggio meno di tutti, al netto dei recuperi: giusto i tredici minuti intercorsi tra il gol del vantaggio dell’Inter – la quale peraltro stava rimontando dopo essere andata sotto – e il novantesimo, alla seconda giornata. La Roma è poi dietro alla sola Juventus nella graduatoria di chi al contrario è stato molto tempo in vantaggio. Più del Napoli, assai più della stessa Inter, una media di oltre 57 minuti a giornata. Viene a completare e a chiarire la questione un terzo dato: la Roma, al pari del Napoli, ha realizzato 9 dei suoi 14 gol nel corso dei primi tempi. Mettete insieme questi ingredienti e potrete giungere a diverse conclusioni, la più evidente delle quali è che i ragazzi di Di Francesco seguono il programma di Di Francesco, prendendo di petto le partite. Persino con il rischio di non riuscire a controllarle fino in fondo. Fuori del campionato è accaduto per esempio a Baku, con il Qarabag prima stordito e poi mollato troppo presto, tanto da consentirne l’insidioso risveglio. Va detto che questo vizio di abbassare guardia e ritmo, per stanchezza o per distrazione, si è visto nitido a Bergamo, in una

partita finita benissimo, e all’Olimpico con l’Inter, in una partita finita in modo deprimente. In seguito, a parte l’episodio di Baku, non c’è stato particolare motivo di preoccuparsi. Contro il Milan la Roma si è disimpegnata invece con la freddezza di una mantide religiosa, aspettando e scattando al momento opportuno, quando la preda ha offerto il fianco indifeso. Due reti nel secondo tempo, alla prossima.

VOGLIA – Significa che il progetto industriale e l’ideologia vanno bene, però esistono partite e partite, situazioni e situazioni, e una squadra che si abbia a cuore deve saperle distinguere. D’altra parte le caratteristiche, aggressività in avanti, baricentro alto e predilezione per il possesso della palla, non possono essere tradite con leggerezza. Prendiamo Edin Dzeko, che ha segnato 5 delle sue 8 reti della stagione (7 in Serie A, una in Champions League) nella prima metà e ben 3 nel quarto d’ora d’apertura delle gare. Stephan El Shaarawy, che è il secondo miglior marcatore in campionato, ha traforato l’Udinese con le sue due reti sempre nel primo tempo. Che si debba recuperare la partita con la Sampdoria significa poco, dato che dal punto di vista statistico il quadro complessivo può migliorare o peggiorare con eguale probabilità. Nel futuro conterà l’atteggiamento della squadra. Ma se la Roma aveva voglia di segnare presto e bene quando giocava con una difesa sperimentale, dubitiamo faccia passi indietro ora che l’hanno colpita solo l’Inter e poi l’Udinese a partita narcotizzata.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti