La doppia partita di Nainggolan tra San Siro e la Cina

Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Il riferimento per gli ottimisti è l’Italia del Mundial 1982, iniziato tra polemiche furibonde e concluso in trionfo battendo la Germania in finale. Il bello del calcio: dalle difficoltà nascono le imprese. I giallorossi pessimisti, invece, vedono avvicinarsi Inter-Roma sotto i peggiori auspici. Spareggio per la Champions, ma il terzo incomodo, la Lazio, è più in forma di tutti. A maggio, il cerino resterà in mano a qualcuno. Dal 10 dicembre — con il prologo dei punti persi contro il Genoa, rigore ed espulsione di De Rossi per lo schiaffo a Lapadula — la Roma è precipitata. Pareggio con il Chievo; fuori dalla Coppa Italia per eccesso di turnover contro il Torino; k.o. con la Juve; 1-1 contro il Sassuolo; sconfitta casalinga con l’Atalanta. Unica vittoria il 16 dicembre, contro il Cagliari, con contestato gol di Fazio nel recupero. Addio ai sogni di scudetto.
Quando i risultati latitano c’è un placebo: le voci di mercato. Abituati agli acquisti, i supporter romanisti si sono trovati nella bufera: la Cina vuole Nainggolan, gli inglesi Emerson (più il Liverpool del Chelsea, che chiede un prestito con riscatto legato alle presenze), Strootman è in offerta, il Napoli bidonato da Verdi pensa a El Shaarawy, per Alisson ci sarà l’asta dopo il Mondiale. Si parla solo di cessioni, ora o a giugno, e Monchi sembra un punching ball. Ha un asso nella manica o è arrivato davvero il tempo dei saldi? Il Ninja è il simbolo. A Capodanno ha postato sui social un video dove beveva, fumava e bestemmiava. Multato e escluso da Roma-Atalanta ha spaccato la tifoseria: pena esemplare o «tafazzata»? Nella pausa è esploso il caso-Cina: il Guangzhou ha stretto la trattativa iniziata a ottobre per portare Nainggolan in Cina. Cifre: 50 milioni alla Roma, 13 all’anno al giocatore.

Un affare quasi fatto, bloccato dall’intervento del governo cinese che non gradisce l’uscita a pioggia di yuan verso l’estero. Ecco perché il trasferimento si è fermato ma può ancora riaprirsi: servirebbe una formula (prestito oneroso e obbligo di riscatto) da studiare però in tempi brevi. Sarà decisivo questo fine settimana. Nel campionato scorso il Ninja fu protagonista (con una doppietta) della vittoria della Roma per 3-1 contro l’Inter di Pioli. Era il 26 febbraio 2017, ma sembra passato un secolo. Radja è stato comunque messo in vendita: se resterà è soprattutto perché non si è trovata la quadratura del cerchio. È un calciatore che vive di passione, come gestirlo fino a giugno? Di Francesco, intanto, gli ha promesso una maglia da titolare per San Siro. Con Spalletti, che lo metteva trequartista e non mezzala, Nainggolan ha segnato 11 gol. Adesso è fermo a 2. Il fair play finanziario ha stretto all’angolo la Roma: è in vista una multa per non essere rientrata del tutto nell’accordo triennale con la Uefa. Pallotta ha ribadito che il business plan deve essere fatto sullo scenario peggiore, se no è come giocare alla roulette russa. Questo bilancio avrà i soldi della Champions (compresi gli ottavi contro lo Shakhtar), ma il campionato non dà garanzie per il futuro. Il mercato è fatto di occasioni: nessuno sa se il treno ripasserà. Ecco perché il caso-Ninja non è chiuso. Ecco perché Inter-Roma è un dentro o fuori.

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