La decisione sullo stadio sarà collegiale

Corriere della Sera (A.Arzilli)«Adesso è da dentro o fuori». Almeno così i proponenti del progetto Stadio della Roma, la Roma e Luca Parnasi, interpretano l’appuntamento di oggi in Campidoglio, un vertice politico per allegare un sì o un no all’ultimo tratto dell’iter che porta il progetto al gran finale in Conferenza dei servizi, il 3 marzo. Ieri si è tenuto l’ultimo tavolo tecnico che aveva il compito di lanciare l’appuntamento politico: il taglio alle cubature è stato perfezionato e i cinque rilievi mossi dal Comune, motivo del parere non favorevole del 1 febbraio, sembrano aggirati dopo una settimana di lavoro. Subito dopo, a metà pomeriggio, l’avvocato genovese vicino al M5S Luca Lanzalone che ha condotto i lavori dei tecnici all’Eur, ha salito le scale del Campidoglio per andare a illustrare a Raggi e alla maggioranza, riuniti per decidere sull’affaire Berdini, l’offerta «migliorativa» dei proponenti dell’opera. Si parla della riduzione di un quarto di cemento, un taglio consistente ma certamente lontano dai volumi che Paolo Berdini, assessore all’Urbanistica le cui dimissioni sono state congelate dalla sindaca, voleva per l’area di Tor di Valle. «Entro i limiti del piano regolatore (350mila metri cubi), non uno di più», era il tormentone che ieri l’assessore ha rilanciato sul Fatto Quotidiano: «Se Raggi ha voglia di portare avanti la battaglia, sarò al suo fianco».

Mossa che ha avuto l’effetto di allontanare ancora di più le parti: «La pazienza ha un limite», la risposta stizzita di Raggi. «Se abbiamo parlato di stadio? L’incontro è domani»: Lanzalone in serata uscendo dal Comune ha provato (inutilmente) a schivare i cronisti. «Abbiamo discusso di tutt’altro. Se abbiamo parlato di Berdini? Per carità, non mi compete e non mi sembra il caso». Ma in realtà la questione Berdini può ancora dire qualcosa sul futuro del progetto stadio. Oggi, per esempio, l’assessore «è atteso all’incontro», come filtrato in serata dal Campidoglio. Ma la sua presenza è in forte dubbio, anche perché la partita sullo stadio gli è stata di fatto sfilata di mano. A chi gli chiede se l’assenza di Berdini può incidere sull’esito dell’incontro di oggi, Lanzalone risponde: «Non spetta a me dirlo. Se sarà più facile fare lo stadio? Non credo, è un discorso corale non legato a una sola persona». E’ di fatto la conferma di un commissariamento dell’Urbanistica. E infatti ieri sera la maggioranza M5S ha avviato la due diligence sugli atti prodotti, ma anche quelli non prodotti, dall’assessore. Piani di zona (il primo dossier esaminato è su Castelverde), ex mercati e, ovviamente, stadio. Raggi punta sull’inefficienza di Berdini, al di là delle questioni personali finite sui quotidiani o sui siti tramite file audio. L’importante è avviare il reset.

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