Kolarov è già qui

Corriere dello Sport (R.Maida) – Torna prima perché conosce le dinamiche psicologiche della città. E allora le vuole vivere, senza lasciare niente di intentato, anche se ha cambiato squadra e quindi quartiere, ricordando una storia vissuta dall’altra parte in tre anni intensi. Aleksandar Kolarov è atterrato ieri sera a Roma, dopo essere stato esentato dalla seconda amichevole della Nazionale serba, e oggi pomeriggio sarà a Trigoria per una normale settimana di allenamento prima del confronto con il suo passato.

ATMOSFERA – Lo fischieranno, i tifosi della Lazio, non perdonandogli il “tradimento”. Il fatto che, in uno dei quattro derby giocati da terzino laziale, abbia segnato un bel gol alla Roma non conta più. Conta che, dopo sette anni al Manchester City, abbia scelto di rientrare in Italia con la maglia meno gradita. Il suo trasferimento peraltro inizialmente ha convinto poco anche parte del pubblico romanista – nelle prime settimane della stagione qualche fischio è uscito dalla Curva Sud – ma poi è stato assorbito senza che nascesse un caso Manfredonia 2.0. Ha vinto Kolarov, come prometteva già in estate alla prima intervista da calciatore della Roma: «In passato ho dato il cento per cento per la Lazio e non rimpiango nulla. Ma adesso sono alla Roma e darò il 101 per cento. Non posso e non devo mettere d’accordo tutti i tifosi, voglio solo fare il mio lavoro al meglio». E se dovesse segnare sabato pure con la maglia della Roma, come soltanto lo svedese Selmosson è riuscito a fare nella storia, esulterebbe «perché ho contribuito a un risultato importante della mia squadra». Come è già successo: i suoi 3 gol finora sono stati tutti decisivi.

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