Tra campo e ufficio Kolarov è pronto a cambiare vita

Il Messaggero (G.Lengua) – È desiderio diffuso in decine di giocatori vicini all’addio al calcio, quello di diventare più presto dei dirigenti di alto livello nei club di Serie A. Nella Roma ci ha provato Francesco Totti per poi andarsene sbattendo la porta e dedicandosi alla carriera di procuratore, lo ha fatto Federico Balzaretti ma solo in parte ha ottenuto i risultati prefissati e ci sta provando Morgan De Sanctis che dopo la sospensione del ds Petrachi farà il massimo per entrare nelle grazie di Pallotta e Baldini.

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Un lavoro duro, pieno di insidie in cui è necessaria non solo la conoscenza del mondo del pallone, ma anche di economia e bilanci, sempre più alla base dei meccanismi che muovono il calcio. Caratteristiche che solo parzialmente appartengono ad Aleksandar Kolarov destinato a una carriera da dirigente proprio nella Roma che, oltre a rinnovargli il contratto fino al 2021 con opzione per il 2022, gli ha assicurato un futuro fuori dal campo. Un segnale di fiducia da parte della società per un calciatore di 34 anni.

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