La Gazzetta dello Sport – Da Kjaer a José Angel il livello è scadente. Il rebus Marquinho

La domanda sorge spontanea: ma ci sono o ci fanno certi giocatori della Roma? Con il dovuto rispetto, per citare i casi più eclatanti: Simon Kjaer è davvero il combina disastri che abbiamo visto in questi mesi o è entrato in un tunnel senza uscita? José Angel è il terzino che sbaglia pure le diagonali da primi calci o pure lui è vittima della sua timidezza? Aleandro Rosi sa solo spingere o le lacune difensive sono figlie di mancanza di concentrazione? E Leandro Greco? Sono matti Ranieri e Luis Enrique a portarlo in palmo di mano o sbaglia il resto del mondo a considerarlo un calciatore inadeguato a questi livelli? A Trigoria giurano che il problema della squadra, e in particolare di certi giocatori, sia la mancanza di cattiveria agonistica, soprattutto in alcune fasi della partita. A Cagliari, per esempio, quando la Roma si è trovata sul 2-1, lì avrebbero dovuto “ammazzare” la partita. È logico che i dirigenti diano questa spiegazione. Se, invece, puntassero il dito sull’inadeguatezza di alcuni elementi della rosa, sconfesserebbero parte della movimentata campagna acquisti estiva, cui è seguito l’immobilismo della sessione invernale.

Davvero. Luis Enrique non aveva bisogno di rinforzi a gennaio e chiedeva solo di sfoltire la rosa? Se è così, allora perché un mese fa si puntava ad un difensore centrale e ad un terzino titolari? Possibile che ci si sia fidati di un paio di partite buone dei vari Rosi, Taddei, Kjaer e Juan? Chiacchiere inutili, il mercato è chiuso, si può solo sperare che Marquinho sia un fenomeno e non l’illustre sconosciuto che a 25 anni non ha mai vestito la maglia della Seleçao. Lui promette sfracelli: “Convincerò la Roma a riscattarmi, tra una settimana sarò già pronto, non vi deluderò. Luis Enrique? Non vedo l’ora di conoscerlo, non sapevo allenasse”. Comincia bene.

La Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano

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