Karsdorp: “Sono tornato con la convinzione di poter giocare. Sono felice di essere qui. Giocando con continuità posso riacquistare fiducia” – VIDEO

Pagine Romaniste – Rick Karsdorp, terzino della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro il CSKA Sofia. Queste le sue parole:

In estate sembravi destinato a lasciare la Roma, cosa ti ha spinto a restare? Rispetto al passato senti maggiormente la fiducia dell’allenatore?

Sono molto felice di essere qui alla Roma e di far parte di questa squadra. Tutti conoscete la mia situazione, lo scorso anno sono stato in prestito al Feyenoord, quest’anno sono tornato con la convinzione di poter giocare. In effetti nel precampionato ho giocato disputato diverse partite, poi ho avuto un infortunio, adesso sto meglio e sono ritornato col gruppo. Evidentemente devo ancora migliorare, però sono sicuro di poter far bene e continuare così.

E’ più difficile giocare sapendo sempre che c’è una concorrenza a tre per una maglia?

No, assolutamente. Quando si gioca per una squadra come la Roma è normale che ci siano due-tre giocatori che ti contendono lo stesso ruolo. In effetti questa è una delle cose che mi piace del calcio, quella di doverti mettere sempre alla prova e di dover sempre dimostrare qualcosa. E’ sempre positivo per la squadra avere delle alternative nello stesso ruolo.

Hai definito la tua prima esperienza alla Roma scioccante, dichiarando che c’erano allenamenti in cui non si parlava con nessuno, venivi lasciato solo. La situazione è cambiata? Se sì, come?

Credo che ci sia stato qualche errore nel riportare le mie parole qui in Italia. Ero tornato al Feyenoord, stavo facendo la mia prima intervista, evidentemente non ero contento del fatto che avessi lasciato la Roma. Ho detto qualcosa, ma mi sono limitato a dire che per me, giovane calciatore olandese alla prima esperienza all’estero in Italia, non era facile trovarmi in quel tipo di contesto, mentre era molto più facile e mi sentivo molto più a mio agio tra connazionali, parlando la mia lingua con i compagni, mangiando con loro, allenandomi insieme a loro. Ho detto soltanto questo, oggi le cose sono diverse e come ho già detto sono felice di essere qui.

Cosa vi siete detti con Dzeko alla fine di Milan-Roma? Il vostro abbraccio è sembrato un gesto di grande amicizia…

Non ricordo perfettamente. Credo semplicemente di essermi scusato con lui al termine della gara per un passaggio errato che gli avevo fatto, non credo ci sia stato altro.

Ci sono diversi giocatori contagiati nelle varie squadre, anche da voi. Siete favorevoli a continuare a giocare o vi state iniziando ad interrogare?

Prima di tutto non sono nella posizione di potermi esprimere su questo tema, ci sono autorità ed esperti competenti per farlo. Noi quello che facciamo è fare dei test quotidianamente e penso che questa sia la soluzione migliore per tenere sotto controllo questo brutto virus.

Dopo queste due stagioni difficili Fonseca ti sta dando grande fiducia, in che cosa credi di dover migliorare ancora tanto?

Credo di dover migliorare tutto. E’ anche vero che non sono lo stesso calciatore di 3-4 anni fa, quando la Roma mi ha acquistato. Ho avuto diversi infortuni in questi ultimi anni, adesso sono contento di star bene e di giocare con una certa regolarità, ed è quello che un calciatore vuole. Con la continuità arriva anche la fiducia e spero che questo mi permetta di esprimere tutto il mio potenziale e di tornare ad essere quel calciatore di qualche anno fa, quando la Roma mi ha acquistato.

Sei stato molto vicino all’Atalanta e al Genoa, che cosa ti ha spinto in particolare a rifiutare la seconda proposta, visto che c’era accordo tra le società? In Olanda si è scritto che dietro alla decisione c’è stato un colloquio con i Friedkin, è vero?

Rispetto a quello che è accaduto in passato, è appunto il passato e non mi va di aggiungere troppo rispetto a questo. Mi limito a dire che quando un giocatore ha diversi infortuni, come è capito a me negli ultimi anni, inizi a pensare e ragionare su cosa è opportuno fare, se magari non sia il caso di cambiare aria. Invece sono contento di essere alla Roma e voglio dimostrare quello che è il mio valore e quello che posso fare per questa squadra. Rispetto al mio incontro con i Friedkin, è vero ho parlato con loro. E’ stato un bell’incontro, un bel colloquio.

Stai lavorando tanto sulla fase difensiva?

Non è soltanto la fase difensiva, devo migliorare sotto tutti i punti di vista. Inoltre sono una persona che non si accontenta mai, non sono mai contento di me stesso, voglio sempre fare di più. Anche quando disputo una buona partita e magari ricevo degli elogi in Olanda, non ci faccio troppo caso. E’ vero, devo migliorare forse in particolare la fase difensiva, sto lavorando molto su questo, è importante per questo avere una continuità, cercare di giocare ogni partita, lavorare duro in ogni allenamento. Da qui l’importanza di restare lontano dagli infortuni. Spero vivamente che questo possa essere il mio anno.

Dal punto di vista tattico, ti senti più a tuo agio in questo momento da esterno davanti a una difesa a 3?

Non credo sia una questione di difesa a 3 o a 4, perché il terzino o l’esterno è possibile comunque attaccare. E’ vero che quando si difende a 3 probabilmente il terzino attacca di più, però è più una questione di come si interpreta il ruolo ed è possibile attaccare con tutti e due i sistemi.

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