Il Romanista – Tutto ruota attorno a De Rossi

Daniele De Rossi, un girone dopo. Dalla Juventus alla Juventus, non è cambiato nulla.
Perché il numero 16 giallorosso, come era accaduto alla vigilia della partita dell’Olimpico del 12 dicembre scorso, sembra destinato ad essere impiegato al centro della difesa della Roma.

Una scelta obbligata, quella fatta in occasione della gara d’andata. Una scelta voluta, questa volta. Perché Luis Enrique oggi un’alternativa ce l’ha, ma sembra non volerla prendere in considerazione. De Rossi 132 giorni fa, da centrale di difesa, risultò uno dei migliori in campo (…).

Una sorta di esordio con gol, si potrebbe dire. Un gol che rimanda a quello segnato ai bianconeri nell’ultima gara di Spalletti alla guida della Roma, sconfitta per 3-1 in casa. Un gol segnato in una gara particolare anche per Luis Enrique: ovvero l’unica in cui ha cambiato l’assetto tattico della sua squadra, passando dal solito 4-3-1-2 al 4-2-3-1, puntando su Pjanic per limitare il raggio d’azione di Pirlo. Il giocatore dai cui piedi passano praticamente tutte le azioni della Juventus. Un avversario, ma anche un amico per De Rossi.(…)

Al tecnico piace molto la soluzione DDR al centro della difesa, perché questo gli consente di avere in squadra un regista arretrato e al tempo stesso un centrocampista in più, senza dimenticare che con De Rossi lì dietro la linea difensiva si alza. «Il suo ruolo è sempre quello di regista, ma come difensore centrale può dare tantissimo» ha confermato il tecnico stesso ieri in conferenza stampa. A fianco a De Rossi c’era Heinze contro la Juventus all’andata: sarà così anche al ritorno? Possibile. Anche se il numero 16 abbia giocato le ultime due volte da centrale di difesa al fianco di Kjaer, ottenendo due vittorie, contro Novara e Udinese. Sulle fasce, il solito ballottaggio tra Rosi, Taddei e José Angel, con i primi due in vantaggio. In attacco c’è abbondanza: il nome di Borini risulta nella lista dei convocati diramati da Luis Enrique dopo la rifinitura. Le uniche certezze sono Totti sulla trequarti e Osvaldo nel tandem offensivo.

In coppia con lui, Lamela sembra essere favorito su Bojan e Borini. A centrocampo Gago, Marquinho e Pjanic hanno un posto assicurato, se De Rossi dovesse effettivamente arretrare sulla linea difensiva.

Da DDR a DDR, l’altro elemento comune è il direttore di gara: Bergonzi. Lo stesso che arbitrò quel Roma-Messina in cui Capitan Futuro dimostrò non solo le sue qualità tecniche ma anche e soprattutto la sua sportività, ammettendo all’arbitro di aver segnato di mano e facendosi annullare il gol. Un gesto bello, un gesto raro.

Il Romanista – V. Vercillo 

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