Justin non vuole essere solo il figlio di Patrick

I venti minuti di Torino lo hanno consacrato, ma è ancora troppo presto per considerarlo un fuoriclasse. Certo è che il giovane olandese vuole scrollarsi di dosso l’etichetta del ‘figlio di’ e sembra aver cominciato col piede sull’acceleratore per riuscirci in breve tempo. Estro, fantasia, dribbling e un cross al bacio per il gol di Dzeko, che hanno fatto brillare gli occhi persino ai più scettici. E’ anche vero però che venti minuti non possono bastare e, scrive Il Messaggero, quando partirà da titolare inizieranno le difficoltà. Nel frattempo Eusebio Di Francesco lo coccola e se lo tiene stretto, pensando se schierarlo dal primo minuto già contro l’Atalanta.

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