Joao Paulo Marangon, dalla Roma Primavera alla vita da agente: “Fuzato ed Estrella possono fare bene in giallorosso”

Pagine Romaniste (S. Valdarchi) – Nel corso degli anni sono stati molti i calciatori passati per Trigoria, spesso senza lasciare tracce indelebili della loro avventura, che sia in Prima Squadra o nelle giovanili. Uno di questi è Joao Paulo Fernando Marangon. Probabilmente in pochi ricordano la sua storia, ma l’ex centrocampista ha vestito la maglia della Primavera romanista per una stagione. Se il cognome vi suona familiare, non è un caso. Joao infatti è il fratello di Doniéber Alexander Marangon, più conosciuto come Doni, portiere della Roma dal 2005 al 2011.

La parentesi romana e la sua carriera

Siamo nell’estate del 2007, Doni è ormai titolare fisso nella prima Roma targata Spalletti ed ha anche esordito da poco con la maglia del Brasile. Alexander chiama il fratello Joao in Italia, facendogli avviare le pratiche per ottenere la doppia cittadinanza – i nonni dei due erano italiani – e con l’occasione parla di lui a Bruno Conti. Anche Joao gioca a pallone, ha 18 anni, è un centrocampista e sta crescendo nelle giovanili dell’Ituano. Conti acconsente e permette al ragazzo di sostenere un provino a Trigoria. Nelle due settimane al Fulvio Bernardini, Joao cattura l’attenzione di Conti e di Alberto De Rossi che decidono di tesserarlo. Così un altro Marangon si accasa alla Roma e trascorre una stagione tra le fila della Primavera romanista. Resta sotto contratto con la Roma fino al 2010, girando di anno in anno in prestito. Accumula presenze in Serie C e D, ma una volta svincolato, lascia l’Italia per proseguire la sua carriera nel mondo del calcio giocato altrove. Fa esperienze negli Stati Uniti e in Brasile, per poi fare ritorno nel Bel Paese, dove continua a giocare per qualche tempo con le maglie di Isernia e Gallipoli, fino al ritiro definitivo.

Cosa fa oggi Joao Paulo

Una volta appesi gli scarpini al chiodo, Joao Paulo non abbandona né l’Italia né il mondo del pallone. Il brasiliano infatti trova l’amore e rimane a Roma, dove vive ancora oggi con sua moglie e suo figlio, in attesa della secondogenita Isabella. Come detto, Joao Paulo continua a lavorare nel calcio, è socio dell’agenzia SportsMaxi e si occupa delle procure dei giocatori. Oltre che alla città, è rimasto legato in un certo senso anche alla Roma. Due dei ragazzi di cui si occupa infatti sono attualmente tesserati con il club capitolino: Daniel Fuzato e Felipe Estrella.

Chiuso in casa per la quarantena alla quale si deve sottoporre – è tornato qualche giorno fa dal Brasile e sono previsti per lui e la sua famiglia 14 giorni di isolamento preventivo nella loro abitazione – l’abbiamo raggiunto telefonicamente, per farci raccontare direttamente dalla sua voce i ricordi dell’anno a Trigoria, le tappe della sua carriera ed il suo presente da procuratore. Ecco che fine ha fatto Joao Paulo Fernando Marangon:

Nell’estate del 2007 sei passato dalle giovanili dell’Ituano alla Roma Primavera, ci racconti com’è avvenuto quel trasferimento?

Ero andato in Italia a fare le pratiche per la cittadinanza, i miei nonni erano italiani. Mentre ero lì mio fratello ha parlato con Bruno Conti, ho fatto il provino per qualche settimana e hanno deciso di prendermi nella Roma.

Ti aspettavi di più dalla tua carriera? Hai dei rimpianti?

Sono contento delle esperienze che ho vissuto, ho fatto un campionato Primavera da titolare con la Roma. Ho avuto la fortuna di allenarmi con Totti ed altri campioni, venendo anche convocato in Prima Squadra per una partita di Coppa Italia. Dopo la Roma ho avuto qualche esperienza in Serie C, in Serie D e in altri paesi. Avrei potuto fare qualcosa di più, ma penso che già arrivare nella Serie B italiana sarebbe stato difficile, per la tanta concorrenza e, ad essere sincero, c’erano giocatori con più qualità rispetto a me.

Centrocampista dalla buona tecnica, in grado di giocare anche sulla fascia. Ci racconti che tipo di giocatore eri?

Avevo una tecnica discreta, ma le mie caratteristiche principali erano la forza fisica e la facilità di corsa. Agli allenatori piacevo molto, perché ero un giocatore tatticamente disciplinato.

Nel resto della tua carriera hai girato il mondo, con esperienze in Brasile e negli Stati Uniti, qual è il tuo ricordo più bello?

L’esperienza più bella è stata sicuramente la prima da professionista, alla Virtus Lanciano. È tutto un altro mondo rispetto al settore giovanile e lì ho avuto la fortuna di essere allenato da Eusebio Di Francesco, allenatore vero e persona eccezionale.

Hai smesso da giovane, così come tuo fratello che è stato fermato da problemi cardiaci. Cosa fa adesso Alexander? È rimasto legato a Roma ed alla Roma?

Lui adesso vive ad Orlando, in Florida. In Brasile ha un’impresa di intrattenimento, la D32 Entertainments e in America ha una impresa di costruzione, la D32 Invest. Nonostante la lontananza segue sempre i siti che parlano di Roma e quando può vede le partite.

Dal calcio giocato al procuratore di calciatori, come ti trovi in questa nuova veste?

Sono socio della agenzia SportsMaxi, insieme all’agente Rodolfo Ximenes. Anche l’ex romanista Fabio Simplicio collabora con noi. Svolgiamo un lavoro di scouting in Brasile per segnalare giocatori alle squadre europee, soprattutto italiane. Ci piace lavorare con i giovani, ma il mercato brasiliano non è facile. È complicato trovare giocatori comunitari e ormai la qualità costa parecchio anche lì.

In qualche modo sei rimasto legato ai giallorossi, tra le tue procure ci sono due giocatori della Roma: Daniel Fuzato e Felipe Estrella. Daniel è stato elogiato per le sue doti anche da Alisson, pensi che possa rappresentare il futuro per la porta romanista?

Daniel è un portiere d’alto livello, gli manca solo di disputare un campionato da titolare. Molto dipenderà dalle scelte che farà la Roma, in questo momento c’è Pau Lopez che è un ottimo portiere ed è giovane.

Felipe sta facendo molto bene in Primavera, con il tuo ex allenatore Alberto De Rossi. Il centravanti è in prestito dalla Ferroviaria, squadra brasiliana, e c’è ancora da stabilire se la Roma lo riscatterà o meno. Il ragazzo sarebbe felice di rimanere qui?

Ha imparato molto sotto la guida di De Rossi e sarebbe felice di continuare. A gennaio ha rifiutato delle offerte perché vuole giocarsi tutte le sue possibilità di essere riscattato dalla Roma.

Fuzato ed Estrella sono soltanto due dei giocatori che segui come procuratore. Ci sono altri giovani di buone prospettive?

Negli ultimi tre anni abbiamo portato in Europa 13 ragazzi, tutti di buona prospettiva. Se devo fare i nomi te ne dico quattro, sono quelli più vicini a farsi conoscere dal calcio che conta: Lucas Felippe, centrocampista classe 2000 dell’Hellas Verona, e tre portieri Gabriel Pereira, classe 2002 del Monaco, Bertinato, classe 1998 del Venezia, e Aznar altro giocatore dell’Hellas Verona, nato nel 2002.

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