Irrompe Mazzitelli, il calcio del futuro

Corriere dello Sport (F.M.Splendore) – Ci sono quelle cose che ti succedono quasi per uno scherzo del destino. O per una mano che il destino ti tende. Quegli incroci che se sei lì e sai prendere la direzione giusta sei bravo, hai talento. E magari anche un grande futuro. A Luca Mazzitelli, domenica scorsa a pranzo, è successo esattamente questo: il primo gol in serie A, ha messo nei guai il Napoli, che poi è riuscito a riportarsi sul 2-2 per un punto che nella corsa al secondo posto è comunque una frenata. E sempre quel gol, ha messo la Roma, la sua Roma in cui è cresciuto, nella condizione di alleggerirsi un po’ dalla pressione della squadra di Sarri, proprio per quel pareggio su cui sui è fatta inchiodare: dopo il ko di fine febbraio con l’Atalanta, gli azzurri avevano infilato una serie di cinque vittorie in campionato, interrotta solo dal pareggio del 2 aprile con la Juve per 1-1. Luca Mazzitelli, a 21 anni, ha coronato con quel gol una stagione in cui si è affacciato alla serie A e non lo ha fatto esattamente da comprimario. Anzi… In punta di piedi, a Sassuolo ha messo in fila 17 presenze in serie A dopo l’esordio del 18 maggio 2014 con il Genoa e la maglia della Roma addosso: Rudi Garcia lo fece entrare dopo un’ora per sostituire Federico Ricci, uno dei suoi compagni di squadra di quella Primavera. Ora – vedete che ci finisce sempre il destino di mezzo? – sono entrambi al Sassuolo. Luca, dicevamo, ha infilato 17 presenze in serie A e 4 in Europa League (5 con una nelle qualificazioni). E a Sassuolo, anche lui è diventato da giovane talento a centrocampista con un presente già importante e un grande futuro davanti.

LA CULLA – Il club del presidente Squinzi ha assunto questo ruolo negli equilibri del calcio italiano, far crescere i giovani lavorando in collaborazione con i grandi club: due soprattutto, la Juventus e, appunto, la Roma. Con i bianconeri ha “gestito” il talento Berardi dalla compriorietà ad una sorta di prelazione (non una vera e propria recompra); ha preso Lirola per farlo crescere. E Sensi, altro talento della metà campo dalla serie B (Cesena), che è degli emiliani, ma ha i bianconeri alle spalle. Con la Roma si è passati dall’operazione Politano, a quella di Pellegrini che ora verrà riportato a Trigoria in virtù di un diritto di recompra fissato a 10 milioni (ma ci sarà sempre da trovare un’intesa con il giocatore). E’ arrivato in prestito Federico Ricci. Alla fine del mercato d’inverno del 2016, i giallorossi e il Sassuolo trovarono l’accordo per chiudere l’operazione Mazzitelli, che all’epoca era a Brescia e, nonostante i 3,5 milioni versati dal club di Squinzi nelle casse di Trigoria, lì rimase (sempre in prestito) fino all’estate scorsa, quando è sbarcato da Eusebio Di Francesco, che di tutti questi ragazzi si è dimostrato straordinario maestro. Non solo, questo va detto: Di Francesco a Sassuolo si è dimostrato soprattutto allenatore di rango, tant’è che il suo nome, già da un anno, ma ora ancor più stabilmente, viaggia sui desideri delle società italiana di prima fascia.

IN ASCESAMazzitelli è cresciuto nella Roma e con la Primavera ha vinto la Supercoppa stagione 2012-2013 battendo in finale l’Inter: subentrò a gara in corso a Cittadino, un ragazzo che ora gioca nel Mantova in Lega Pro. La stagione successiva ha giocato con buona continuità in un gruppo che il club giallorosso ha poi riversato sul mercato: Romagnoli (Milan), Somma (Brescia), Di Mariano (Novara), Caprari (Pescara), Pellegrini (Sassuolo), Capradossi e Calabresi, (gli unici ancora in prestito, tra Bari e Brescia). Tutti in giro. Non tutti gestiti alla stessa maniera. Su Mazzitelli, come su Pellegrini, c’è un diritto di recompra esigibile in questa stagione o nella prossima, da 11 milioni. E’ un dato di fatto che la recompra abbia sostituito la comproprietà: è la condivisione di un rischio che consente a un club di provare a valorizzare un proprio ragazzo e ad un altro di farlo sapendo di poterci guadagnare. Certo, il Mazzitelli che si comincia a vedere a Sassuolo è un altro giocatore che potrebbe crescere e far comodo. A molti. E nella Roma dei giovani che Pallotta vorrebbe…

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