Inter panca rovente

La Gazzetta dello Sport (M.Graziani) – Nella notte di Firenze Stefano Pioli, umanamente inattaccabile, aveva pensato seriamente di fare un passo indietro e presentare le proprie dimissioni. Un’assunzione di responsabilità manifestata direttamente ad Ausilio, Gardini e Zhang junior. I tre avevano però ben altri bersagli nel post partita del Franchi: la rabbia della società si è infatti concentrata quasi esclusivamente sui giocatori, in larga parte impresentabili nelle ultime cinque gare. Potenziali dimissioni respinte sul nascere insomma, anche se potrebbero tornare di moda in caso di rottura prolungata da parte della squadra. E il test Napoli fa parecchio paura in questo senso. In ogni modo, non ci sono più dubbi sul fatto che l’avventura di Pioli all’Inter si chiuderà, nella migliore delle ipotesi appunto, a fine campionato: scattata ufficialmente la caccia all’allenatore 2017-2018.

OFFERTA MONSTRE – E’ pronto un rilancio sostanzioso sui fronti Simeone e Conte. Prima di battere concretamente altre piste, Suning non intende infatti lasciare nulla di intentato. Trattasi di operazioni oggi ai limiti dell’impossibile, va detto, ma a Nanchino non vogliono vivere di rimpianti, e allora sul tavolo dei due tecnici verrà presentata a ore un’offerta da far tremare i polsi: contratto di cinque anni, ingaggio salito a 11 milioni di euro a stagione, con poteri assoluti all’interno della Pinetina. Lo abbiamo già fatto notare, solo Mourinho ha avuto un trattamento simile nella storia dell’Inter. C’è soprattutto Conte nella testa di Zhang Jindong, ma è sul fronte Simeone che sembrano esserci margini più ampi: il primo che dice sì avrà panchina e ricchissimo assegno. Il pressing cinese durerà al massimo per 2-3 settimane, poi spazio alle alternative, perché la prossima stagione va programmata per tempo, a maggior ragione con la prospettiva di un robusto mercato sia in entrata sia in uscita (entro il 30 giugno bisogna incassare 25-30 milioni per liberarsi definitivamente dai vincoli del fairplay finanziario).

ALTERNATIVE – Nel frattempo, sono inevitabilmente iniziati altri sondaggi: è appunto concreta la probabilità che da Madrid e Londra arrivino risposte negative. E salgono costantemente le azioni di Luciano Spalletti, che a dire il vero ha uno spessore professionale per nulla lontano da quelli di Simeone e Conte, con il vantaggio di essere ai titoli di coda con la Roma e quindi potenzialmente libero di trattare, particolare non da poco in questa fase. Ecco perché in un ipotetico giochino delle percentuali, oggi davanti a tutti sembra esserci proprio il 58enne tecnico di Certaldo, uomo di grande esperienza, tattico sopraffino e cultore del bel gioco: insomma, una garanzia nella corsa a uno dei primi quattro posti Champions nel prossimo campionato. Ausilio avrebbe già iniziato a parlare con l’entourage di Spalletti, così come a Milano sono stati avvistati gli agenti di Jardim, altro nome parecchio in alto nella lista del d.s. nerazzurro. Il tecnico portoghese del Monaco è stato a lungo studiato in questa stagione, ed è sicuramente in corsa, subito a ridosso di Spalletti. Più staccate, al momento, le candidature di Sampaoli, Marco Silva e Marcelino.

IDEA ORIALI – Intanto, lo stesso Piero Ausilio, nell’ambito di una ristrutturazione generale del settore tecnico (in arrivo il capo scout Baccin), starebbe valutando la possibilità di riportare in Pinetina Lele Oriali come «scudo» del nuovo tecnico. Il campione del mondo 1982, dirigente di grande carisma e dal glorioso passato nerazzurro, lavora oggi col c.t. azzurro Ventura, ed è già stato un apprezzato e solido collaboratore per Mancini, Mourinho e Conte.

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