Inter e Roma agli opposti del fair play

La Gazzetta dello Sport (C.Laudisa) – C’è fair play e fair play. Quello sul campo fa ovviamente bene al calcio. Anche quello finanziario fa tornare i conti, ma lascia l’amaro in bocca in tema di mercato. E lo scontro diretto per la prossima Champions tra Inter e Roma arriva puntuale nel pieno delle contrattazioni. I manager di Zhang e Pallotta in queste settimane stanno facendo i salti mortali per districarsi tra i paletti dell’Uefa ed è singolare come arrivino all’appuntamento di San Siro con un opposto stato d’animo. L’Inter proprio ieri ha ottenuto l’atteso sì del Barcellona per Rafinha ed è all’opera sia per Ramires che per Sturridge (se parte Eder). Anche se con dei semplici prestiti Ausilio e Sabatini si stanno dando da fare per venire incontro alle esigenze di Spalletti. Non possono certo puntare ad ingaggi costosi, ma si stanno destreggiando tra i talenti in cerca di rilancio in giro per l’Europa. Invece a Trigoria il d.s. Monchi appare con il fiatone. E l’ambiente giallorosso non la sta prendendo bene. Non solo non ci sono rinforzi all’orizzonte, ma i mostri sacri Nainggolan e Dzeko sono con le valigie in mano, quasi a loro insaputa. Passi per il sacrificio di Emerson Palmieri, consolato dal felice inserimento di Kolarov, ma la diaspora fa paura.

I tifosi della Roma temono che la rosa di Di Francesco risulti depotenziata, finendo per limitare in corsa le ambizioni stagionali. Ovviamente il clima surriscaldato nella Capitale mette ulteriore pressione ai giallorossi in vista di una gara cruciale. L’ambiente romanista non aveva certo bisogno di queste insicurezze. Soprattutto perché le esigenze finanziarie legate al settlement agreement con Nyon non apparivano così pressanti. A questo punto alla dirigenza giallorossa non basta più risparmiare una trentina di milioni, addirittura il conto è quasi raddoppiato. E ciò fa nascere dei significativi dubbi sul progetto del patron italo-americano che da Boston segue le vicende romane con gli evidenti limiti del fuso orario. Con questi presupposti la partita romana del Fair play finanziario si gioca con carte evidentemente differenti da quelle milanesi, fronte-Inter. La proprietà cinese, è sotto gli occhi di tutti, ha dovuto frenare il suo impegno per svariati motivi, ma sta prendendo fiato in vista di una lunga corsa, questa è l’impressione. È presto per guardare al traguardo estivo, ma i segnali romanisti sono contrastanti. Pallotta riuscirà finalmente ad avere la forza per uscire dal tunnel dei risparmi forzati? Di fronte a questo interrogativo è comprensibile che il popolo giallorosso abbia paura di non poter volare .

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