Inter, Conte: “Con la Roma sarà una partita di altissimo livello. Totti mi ha chiamato e mi ha illustrato la situazione, ma non era il momento”

Antonio Conte, tecnico dell’Inter, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Roma. Queste le sue parole:

Ritieni quella con la Roma la partita più difficile?
Sicuramente è una partita di altissimo livello di difficoltà per via dell’avversario che andiamo a affrontare. La Roma è in un ottimo momento di forma. Affrontiamo una squadra che sta bene. Dobbiamo cercare di pensare a noi. La stiamo preparando nella giusta maniera. Dobbiamo essere pronti nei momenti di sofferenza a reggere botta.

Ti aspettavi che Lautaro potesse esplodere così?
Quando si parla troppo di un singolo giocatore non mi fa mai piacere perché deve essere sempre considerata la squadra. Lautaro è un ragazzo giovane che sta lavorando tanto e sta crescendo.

Intravedi altri margini di crescita nell’Inter?
Noi dobbiamo cercare di continuare a lavorare e di migliorare nelle nostre conoscenze. Ci sono dei margini di miglioramento. Penso che da quando abbiamo iniziato ci sono state una serie di situazioni che ci hanno portato a spingere forte la macchina e lo dobbiamo fare sempre.

Quanto è stato forte l’interesse estivo della Roma e perché ha scelto l’Inter?
Con Totti mi lega un’amicizia dai tempi degli Europei giocati insieme. Effettivamente mi ha chiamato e mi ha illustrato la situazione della Roma. E niente, poi io ho fatto delle valutazioni in maniera molto serena e non ho sentito fosse il momento giusto. In quel momento non c’era l’Inter e nessun’altra squadra, quindi è stata una mia sensazione facendo alcune valutazioni. E ho deciso di declinare la proposta in maniera molto rispettosa, sapendo che Roma è una grandissima piazza e sarebbe un’esperienza incredibile. Ma non era il momento.

Ti aspettavi il veloce adattamento di Fonseca? Quale giocatore della Roma non vorresti trovarti di fronte domani?
Fonseca sta dimostrando di essere un bravissimo allenatore. Ha fatto cose importanti con lo Shakhtar ed è inevitabile che quello italiano è un campionato molto tattico dove ti devi ambientare. Secondo me c’è uno step forte ma lui è stato molto bravo a portare la sua idea e a modellarla adattandosi al calcio italiano. C’è da fare i complimenti a chi ha allestito l’organico della Roma perché composto da giocatori forti e giovani con un grande futuro davanti. Non dobbiamo preoccuparci di un singolo giocatore ma dell’intera squadra. La Roma e la Lazio stanno facendo molto molto bene.

Questi 5 giorni possono essere un punto di svolta della stagione?
Noi dobbiamo cercare di arrivare alla sosta di Natale nel miglior modo possibile. Non è questione di svolta o non svolta. Dopo la sosta di Natale potremmo rifiatare recuperando un bel po’ di giocatori. Cerchiamo di stare concentrati, di andare di partita in partita. C’è la Roma, il Barcellona, la Fiorentina e infine il Genoa. Dobbiamo stringere i denti e incrociare le dita.

Le molte assenze a centrocampo possono essere uno stimolo?
Come ho detto questa è una situazione che è ultima. La stiamo affrontando nelle giusta maniera. Vediamo il bicchiere mezzo pieno perché tanti giocatori si sono responsabilizzati molto di più. Mancano ancora 4 partite alla fine di questo terzo ciclo. Conosciamo i nostri pregi e le difficoltà del periodo però non c’è tempo per piangersi addosso o per nascondersi. A testa alta, diamo il massimo da qui a Natale. Poi tireremo un bel sospiro di sollievo e affronteremo il nuovo anno.

 

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