Cristian Chivu ha preso parte alla consueta conferenza stampa della vigilia a poche ore da Roma-Inter. Queste le sue parole:

Come ha ritrovato i ragazzi?
“Sono tornati sani, senza problemi. Ci sono stati giocatori che hanno accumulato minuti, hanno fatto anche due partite da 90′, ma gli abbiamo dato anche qualche giorno in più di riposo. Li abbiamo gestiti per averli poi al meglio della loro condizione fisica e mentale”.

Affrontate la miglior difesa d’Europa nel 2025. Come si aggira questo blocco così compatto?
“La Roma è stata brava a dare continuità al lavoro di Ranieri. Gasperini ha aggiunto la marcatura a uomo, hanno trovato il giusto equilibrio, mantenendo solidità. Hanno una squadra organizzata, difende bene e sa interpretare i momenti. Viene con coraggio sui riferimenti, ma sa anche difendere con blocco basso con un portiere che sta facendo bene. Serve lucidità nel capire le possibilità quando loro concederanno qualcosa, dobbiamo essere svegli per agire prima possibile e fare male alla loro organizzazione difensiva”.

Può tornare più utile Bonny o Pio?
“Ho tre attaccanti a disposizione, sono tutti e tre bravi ad interpretare il ruolo, a prescindere dall’avversario. Sono bravi anche a improvvisare se ci fosse bisogno”.

Cosa si aspetta di vedere?
“Mi aspetto di ripartire da dove abbiamo concluso contro la Cremonese con determinazione e grinta. Serve continuità e bisogna capire i punti di forza per fare altri passi in avanti, senza tornare indietro. Siamo tutti consapevoli dell’importanza di ogni partita, abbiamo imparato a trattarle tutte come finali. Fa poca differenza se affrontiamo avversari con più fama o meno fama, ci interessa di più la nostra preparazione e la voglia di essere dominanti”.

Cosa significa ritrovare Gasperini?
“Con Gasperini l’esperienza è stata breve, ma ho avuto una buona impressione. Ho avuto anche conferma in quello che lui ha continuato a fare per l’innovazione che ha portato a Bergamo. A un certo punto ci siamo ispirati, abbiamo capito che è una cosa fattibile per il calcio italiano. Gode di tutta la mia stima e ammirazione, così come era quando è stato il mio allenatore. Avevo fatto una preparazione come non accadeva da molti anni. Aveva cercato di cambiare modulo, io sarei stato il suo braccetto di sinistra: ci divertivamo, purtroppo i risultati non ci sono stati. E’ stato mandato via presto, poi ha dimostrato il suo valore e le sue idee. Sono contento perché è diventato un allenatore che ha ispirato tanti giovani”.

Si discute tanto di Pio Esposito. Hype troppo esagerato?
“Io un’idea ce l’ho, ne parlo con lui perché mi sembra giusto dargli qualche consiglio. Dobbiamo essere consapevoli che lui sia un giocatore dell’Inter e della nazionale, la pressione fa parte del gioco. Dà fastidio quando ci si mette a speculare con confronti che non hanno senso. Lui ha dimostrato che anche a 20 anni ci sa fare e ci sa stare. Deve adattarsi alle richieste della società e del calcio internazionale, lui è un giocatore internazionale. E’ un profilo importante, apprezzato e ammirato ovunque. Bisogna non dimenticarsi che è un ragazzo giovane, in due mesi gli è cambiata la vita. Era quello che desiderava, è salito sul palco, deve ballare, deve imparare a stare e anche ad accettare gli errori. La cosa più importante è che ha ancora margini di miglioramento”.

Cosa le ha trasmesso Gasperini?
“Questo modo di interpretare il calcio, la fase difensiva, il coraggio nel portare innovazione. E’ stato una cosa nuova anche per tanti allenatori giovani, si sono viste cose che magari erano nella testa di molti ma nessuno aveva osato fare. Altri prendono spunti da un’idea, cercano di fare poi a modo loro, come ho fatto anche io. Bisogna sempre rubare da quelli più bravi, lui è tra quelli veramente bravi”.

Gioca Sommer?
“Si”.

Quando rientra Thuram?
“Non lo sơ”.

Cosa vuol dire tornare a Roma da allenatore?
“I quattro anni a Roma per me sono stati importanti. Ho avuto modo di assaggiare quello che era il campionato più bello del mondo, con un allenatore come Capello che mi aveva voluto. Ne ho avuti altri, da Spalletti a Voller, Bruno Conti e Delneri. Mi sono innamorato di un paese come l’Italia, di tutto quello che mi ha dato. Sono ancora qua dal 2003, ringrazio l’Italia per come mi ha accolto. L’esperienza a Roma mi ha permesso di crescere come atleta e come uomo”.

La Roma ha tanto punti nonostante pochi gol.
“I margini di miglioramento ci sono per tutti. E’ solo l’inizio, siamo a ottobre e il campionato è ancora lungo. La Roma continuerà a crescere: quando arriva un allenatore nuovo non riesce in due mesi a stravolgere tutto. Continueranno a crescere con Gasperini, hanno margini di miglioramento importanti”.