Inchiesta sullo stadio della Roma, piano mobilità da rifare. Il progetto slitta al 2022

Per lo stadio della Roma stavolta sembrava fatta, fino a mercoledì, quando la capitale si è svegliata con la notizia della maxi-retata che ha portato 9 persone agli arresti con accuse che vanno dall’associazione a delinquere alla corruzione, alla falsa fatturazione, al traffico di influenze e al finanziamento illecitoProgetto congelato, in attesa di una verifica approfondita su tutti gli atti presentati dalla Eurnova di Parnasi. Mentre tra i consiglieri grillini monta la fronda dei contrari: «Dopo gli arresti per mazzette, meglio fermarsi», dicono in tanti. Come riporta Il Messaggero, il vertice di ieri mattina tra Virginia Raggi e il diggì della Roma, Mauro Baldissoni, non è stato risolutivo. Il club vorrebbe che il Comune approvasse la variante il prima possibile, la sindaca però non cerca scorciatoie. «Tutto deve avvenire nella piena legalità». A questo punto, si è convinti di una cosa: il piano traffico va interamente rivisto. Il nuovo ponte, sparito dopo la revisione del progetto, è fondamentale per evitare che questo pezzo di Roma Sud rimanga strozzato negli ingorghi. Pallotta avrebbe voluto aprire lo stadio addirittura nella stagione 2020-2021, ma prima del 2022 è difficile pensare anche soltanto alla bonifica dell’area di Tor di Valle.

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