In gol con l’Impero: l’altro addio del capitano…

La Gazzetta dello Sport (V.Piccioni) – Leggendolo ti vengono in mente le città invisibili di Italo Calvino. Se ne potrebbe aggiungere una e il suo nome sarebbe inattualia, perché inattuale, secondo Fernando Acitelli, è Francesco Totti con la sua fantasia ad altissima fedeltà. Ma il format, scusate la parola poco letteraria, ci porta invece nell’estrema Argentina del rigore più lungo del mondo. Solo che quello di Osvaldo Soriano durava una settimana, qui arriviamo addirittura a 30 partite di fila per celebrare l’addio al calcio del più grande giocatore della Roma. «Il Mondo senza Totti», in libreria per l’editore Ponte Sisto proprio da domani, nel giorno in cui l’ex (che fatica pronunciare questa parola!) capitano della Roma festeggerà i suoi 41 anni, è una biografia che diventa romanzo.

IMPERO CON RANIERI – E ribellione, una ribellione un po’ folle firmata da un eroe insospettabile, l’archivista Alfredo Malardenti. È lui a inventare una sorta di videogioco della memoria. Perché la rivolta contro il mondo senza Totti, è quello di costruirne uno con Totti al centro. Per incontrare tutta, ma proprio tutta la storia della Roma, e in qualche modo pure tutto il mondo. L’obiettivo è infatti quello di dare vita a quell’abbuffata di partite, ritrovando in ogni angolo del globo, giocatori (o loro discendenti) che almeno una volta abbiano vestito la maglia della Roma. Dividendoli poi quotidianamente in una sfida fra Res Pubblica e Impero, squadra di Totti, allenata da Claudio Ranieri.

L’ASSIST DI CAREW – Passiamo così in un attimo dal vero capitano, il Totti del tiro al volo con l’Udinese su cross di Cafu, incoronato persino da Maradona, a quello che si scrolla di dosso gli anni e inventa ogni giorno un numero diverso. Forse un sogno, di Acitelli o magari di Francesco stesso, nelle notti di primavera in cui il finale di partita si avvicinava. Ecco allora questo nuovo, ennesimo Totti sfruttare un assist di John Carew o applaudire Franzot «moto perpetuo di Herrera» o dare del genio a Fabio Enzo. Calciatori che risbucano all’improvviso dall’immaginario e si prendono la scena. Insieme con Totti, perché Totti è in fondo la sintesi di tutte le pagine della storia della Roma, anche le meno conosciute, anche quelle solo apparentemente ininfluenti.

DALL’APPIO A LA PAZ – Così il mondo senza Totti è una partita che ne contiene tante altre. All’Olimpico, e in una Roma che mischia imperatori e periferie. E parte verso i posti più disparati. Cala dai quasi 4mila metri di La Paz, Bolivia, Evaristo Esperòn, discendente di Gregorio. E come rintracciare un erede di Enrico Cappa (o Mario?), l’autore del primo gol (amichevole) della prima squadra della Roma in quel Motovelodromo Appio che ora non c’è più? Le ricerche viaggiano su e giù seguendo fili di una globalizzazione molto originale. Il paradosso di Totti è proprio questo: popolare «dalla Terra al fuoco alla Nuova Caledonia», eppure rimasto sempre ancorato alla pancia di Roma. Ma a una pancia dove c’è tutto: l’Olimpico, il Colosseo, ma pure un monolocale al Prenestino o l’appartamento dietro piazza Vittoria in cui il nostro archivista lavora al suo capolavoro.

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