
La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese – D.Stoppini) – Qualcuno a modi Rudi, qualcun altro con parole che sono come certi amori, «fanno dei giri immensi ma poi ritornano». Tornano dalle parti di Garcia, perché c’è lui nel mirino. C’è il profilo di un allenatore che per la terza volta nella sua carriera ha subito 6 o più reti in un match europeo. Che Rudi Garcia non sappia insegnare la fase difensiva a Roma è ormai diventato un dogma, un concetto che pure le vecchiette in fila alla posta ormai ripetono come l’Ave Maria. Che lo dicano gli addetti ai lavori di questo mondo, in genere molto attenti a pesare le parole perché non sia mai che il boomerang un giorno possa davvero tornare indietro, fa ancora più rumore.
C’E’ MODO E MODO – Se uno come Abel Balbo arriva a dirti che «dopo 25’ ho preferito cambiare canale, tanto avevo già capito come sarebbe andata a finire», vuol che la Roma stavolta l’ha combinata grossa. Che i difetti ormai sono chiari a tutti, meno chiaro è come arrivare a correggerli. Serse Cosmi, tecnico del Trapani, tante volte all’Olimpico da spettatore anche in questa stagione, è lucido nell’analisi: «Ho visto errori di concetto, ancor prima che individuali. Se una mia squadra facesse tutto quello che ha combinato la Roma a Barcellona, io starei chiuso tre giorni negli spogliatoi a cercare di capire. Questo k.o. è più grave dell’1-7 incassato dal col Bayern. Qui c’è un dato oggettivo: Sarri con il Napoli, più o meno con gli stessi uomini della scorsa stagione, ha trasformato una delle difese più vulnerabili del campionato in una macchina perfetta. Qui non so se sia possibile la stessa cosa. Conosco troppo bene Walter (Sabatini, ndr) per pensare che si sia affidato a giocatori sprovveduti. Anch’io ho giocato a Barcellona. Con l’Udinese, mica con la Roma: persi 4-1, subii l’ultima rete a un minuto dalla fine, dopo un tempo intero giocato in 10. C’è modo e modo…».
Già, modo e modo, la stessa espressione usata da Balbo: «Non si possono prendere sei gol così. Al Camp Nou alcune squadre più deboli della Roma hanno fatto bella figura se non addirittura vinto (lo scorso anno Celta Vigo e Malaga, ndr). Qui è stato sbagliato l’aspetto tattico. La difesa era troppo alta, soprattutto in un campo immenso come quello. Sarebbe stato meglio fare un catenaccio alla Mourinho. Per non parlare dell’approccio mentale: si può sbagliare contro una formazione più debole, non a Barcellona. E alla Roma non è la prima volta: evidentemente è un problema reale. Evidentemente non c’è neppure un leader che in campo trasmetta ai compagni il seguente messaggio: “Ok, la partita è andata, adesso l’importante è non prendere l’imbarcata”. ImBarça-ta, giusto.
