Il WWF e lo stadio: il Flaminio ipotesi da sostenere

Il Corriere Della Sera (A.Flipa) – Lo stadio della Roma è stato ipotizzato in un posto che un’urbanistica normale non avrebbe mai preso in considerazione, ma le amministrazioni comunali di Roma si sono dichiarate disponibili a concedere varianti per centinaia di migliaia di metri cubi, a chiudere gli occhi su decine di arresti, a condurre due diligence dichiarate assolutorie ma mai rese interamente pubbliche, accettato passaggi di mano di ben dubbia moralità istituzionale. Il nuovo partner intende volgere lo sguardo altrove, anche al Flaminio che potrebbe evitare circa 80 ettari di consumo di suolo sulle sponde del Tevere, ma si ripropone anche il cadavere eccellente della Vela di Calatrava. In Regione Lazio il Piano Paesaggistico, approvato nell’aprile 2020, è stato annullato dalla Corte Costituzionale perché molto differente da quello concordato con il ministero dei Beni Culturali. Nella città immobilizzata dal lockdown, migliaia di romani hanno potuto toccare con mano il valore esistenziale e spirituale della Natura in città, la realtà che molti europei vivono. Il WWF vuole questo futuro, e quindi agiremo per studiare, per far conoscere, per rendere solido, permanente e accessibile il patrimonio di biodiversità di Roma. Agiremo per un New Green Deal urbano che offra opportunità, esperienze, impegno per i cittadini. Noi siamo Natura, e Roma merita una urbanistica normale.

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