Il viceministro Morassut: “Stadio a Tor di Valle? Rischio idraulico. Il Coni ceda l’Olimpico alla Roma”

Il viceministro all’ambiente Roberto Morassut in una nota su Facebook ha parlato dello stadio della Roma. Ecco le sue parole:

“Sarebbe buona cosa chiudere questo inganno di Tor di Valle. Ho sempre detto che era una grande avventura che si sarebbe trasformata in una ciclopica illusione per i tifosi e per una società come l’As Roma che merita rispetto per la storia che rappresenta. Inoltre, l’area di Tor di Valle, comporta enormi problemi non solo per i costi di infrastrutturazione (come è sempre stato chiaro), ma anche per le opere di prevenzione idraulica. Opere che potrebbero tutelare la zona di Tor di Valle ma non cancellerebbero (semmai lo aumenterebbero) il rischio idraulico per tutti gli insediamenti a valle, come risulta chiaro dalla relazione dell’Autorità Disterttuale del Tevere. Cose note, che dissi fin dall’inizio. Si è preferito invece per anni solleticare la tifoseria illudendola. E adesso? L’unica vera soluzione è combinare una triangolazione di forte impronta pubblica che abbia anche i caratteri di una vera rigenerazione urbana. Il Coni trovi il modo di cedere alla Roma l’Olimpico per ristrutturarlo come un moderno stadio di calcio con servizi commerciali e valorizzazioni adeguate. Il Comune ceda il Flaminio alla Lazio per un altro progetto di ristrutturazione e valorizzazione. Al Flaminio ed al Foro Italiano le infrastrutture ci sono o sono programmate. Un grande impianto per l’atletica può essere realizzato dal Coni a Tor Vergata al fianco della Vela di Calatrava ora finalmente rifinanziata. Per creare un grande polo olimpico in periferia che riqualifichi la zona lasciando al comprensorio universitario un polo sportivo di prim’ordine degno di un grande Campus internazionale. Sarebbe una grande operazione politica e urbanistica per Roma, condotta attraverso un forte ruolo del pubblico (Stato, Comune di Roma, Coni e Università di Tor Vergata) e che darebbe finalmente alle società capitoline e alle loro tifoserie una sospirata ‘casa’ senza assurde speculazioni e senza impatti sul territorio”.

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