Il sogno americano si rinnova

Pallotta ha tirato fuori la Roma dalle sabbie mobili e dal rischio di fallimento. E’ abituato a gestire patrimoni, a spostare soldi altrui e con il club giallorosso ci aveva visto giusto. Friedkin, invece, arriva dal Texas col figlio al seguito e borse piene di soldi suoi per quello che in gergo viene definito “vanity asset“, o meglio un investimento “personale. Dopo il passaggio e l’ingresso definitivo per Friedkin comincerà il processo più complicato: provare a vincere. A Pallotta, purtroppo, non è riuscito e l’obiettivo era fare una Roma competitiva e in parte è stato anche fatto. Il salto di qualità della società è sotto gli occhi di tutti. Ora non si potrà più dire che è tutta colpa di Pallotta, ora bisognerà ricominciare a pensare tutti insieme alla nuova Roma. Friedkin dovrà essere bravo perché scoprirà che Roma non è una piazza facile, dovrà evitare falsi maghi, incantatori di serpenti, vecchi ubriaconi, treni del dolore vari e majorette. Lo scrive T.Carmellini de Il Tempo.

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