Il Ranierismo

Pagine Romaniste (D.Di Bello) – L’esegesi del pragmatismo può essere identificata con una parola: Ranierismo. Quando, dopo l’eliminazione con il Porto, era chiaramente necessaria un’inversione di rotta, è stato chiamato l’aggiustatore Claudio. La Roma ha rigettato la ricerca ossessionata dell’estetica per votarsi al sacrificio. Il Ranierismo conduce all’apice la dialettica, tipicamente pallonara, tra bel gioco e vittoria finale. E nel calcio, com’è logico che sia, contano soltanto i risultati. La squadra che porta avanti la nuova filosofia ha riaperto la corsa al quarto posto. C’è stata anche una prima volta in questo campionato: due partite consecutive senza reti al passivo. Era successo con Torino, Frosinone, Empoli e Chievo, ma mai con continuità.

Le cifre statistiche descrivono come sia cambiato il grado della tenuta difensiva e della pericolosità offensiva in seguito all’avvicendamento in panchina. La Roma occupa l’undicesima posizione per quanto riguarda gli expected goals (xG) concessi agli avversari, ossia la qualità delle occasioni subite e quindi la probabilità di incassare una rete: 44.73. Il dato rispecchia perfettamente il numero di volte in cui il portiere giallorosso ha raccolto la palla in fondo al sacco, 45. Con Ranieri la media stagionale di 1.5 a partita è stata superata solo al cospetto del Napoli. Dall’altro lato, l’atteggiamento più prudente si è ripercosso sul volume e la qualità della produzione offensiva: gli xG offensivi non hanno mai raggiunto la media stagionale di 1.8 a gara maturata con Di Francesco.

La maggiore impermeabilità difensiva è stata ritrovata grazie ad un gioco più speculativo. A dirlo è la crescita del PPDA, ossia il rapporto tra il numero di passaggi effettuati dalla squadra che imposta e il numero di azioni difensive (tackle, intercetti e falli) compiute dalla squadra che aggredisce senza palla. Più basso è il valore di questo indice, più alta sarà la pressione applicata sull’avversario in possesso, e viceversa. Il PPDA stagionale della Roma si attesta a 10.73, in linea con la media del campionato di 10.77. Ma guardando alle partite disputate sotto la gestione Ranieri l’indicatore sale a 11.62. Ora la squadra difende più vicino alla propria porta, tenta meno il pressing e concede più fraseggio per compattarsi con le due linee da quattro nella propria trequarti, cercando di lasciare pochi spazi.

Il Ranierismo ha un’impronta molto chiara: prima non prenderle, il gol poi arriverà di conseguenza. Come accaduto contro Sampdoria e Udinese. Questa è la nuova filosofia, ben venuta se porterà la Roma al quarto posto, dove in questo campionato non è mai stata. Per il bel gioco ripassare l’anno prossimo.

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