Il principe ereditario. Zaniolo sta studiando per entrare nel post Totti

Il flash back è stato immediato e al tempo stesso ingombrante. Vedere la corsa di Zaniolo sotto la Sud e pensare subito a Totti. Meglio chiarirlo in partenza: nessuno lancia il paragone, essendo proprio il tempo a impedirlo. Il semestre di Niccolò non si può accostare alle nozze d’argento di Francesco con la Roma. Ma è proprio l’addio del campione più amato a dare un senso alla nuova storia. Quel giorno ogni tifoso ha guardato il calendario senza poter evidenziare una data in cui provare con un altro giocatore le stesse emozioni trasmesse dalle le gesta del bimbo d’oro di Porta Metronia. E’ biondo e allegro pure lui ed è uscito fuori dal cilindro di solito vuoto. Da non crederci, è già qui, come si è accorto il pubblico dell’Olimpico. Come riporta Il Messaggero, la sua stagione è iniziata con la convocazione da parte del c.t. Mancini nell’Italia senza aver giocato un minuto con la Roma, poi arriva l’esordio in Champions League al Bernabeu contro il Real Madrid. Di Francesco così lo inizia a lanciare, accompagnandolo nel futuro: mezzala, trequartista, falso nove, all’occorrenza pure playmaker e adesso esterno alto offensivo. Bastano 22 partite e 5 reti per farlo recitare da universale, il ruolo non è la gabbia. La personalità e il carattere sono le chiavi per entrare in squadra. Si diverte, anche a fare il cattivo. Al momento non è fissato alcun incontro per il rinnovo del contratto, ma intanto mezza Europa ha iniziato a seguirlo. Zaniolo non è Totti, ma sicuramente è un predestinato. 

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