Il ponte promesso dal governo alla fine è sparito dalle carte: «Un incentivo a prendere il treno»

Il ponte, prometteva la sindaca, all’epoca consigliata da Lanzalone, sarebbe rimasto: «Un ponte sul Tevere snellirà il flusso di automobili attuali e supporterà quello previsto in occasione delle partite», l’assicurazione su Facebook. Invece il Ponte, ribattezzato «di Traiano», è sparito. I privati non si sono più impegnati a finanziarlo, anche se i tecnici della Mobilità che hanno partecipato alla Conferenza dei servizi lo hanno definito fondamentale per scongiurare la paralisi. «Se manca il ponte, rischia di andare al collasso tutto quel quadrante di Roma», spiega Andrea Giuricin, docente alla Bicocca di Milano ed esperto di economia dei trasporti. «La viabilità di Roma rischia la paralisi, come ha certificato il Politecnico anche nella relazione finale. Sul ponte di Traiano non si è mai andati oltre gli annunci e a oggi mancano tutti gli elementi essenziali per valutare l’opera-stadio nella sua completezza. Stiamo parlando di un quadrante della città già molto stressato, dove il trasporto pubblico avrebbe bisogno di una rivoluzione, per poter funzionare». La Capitale, dice Giuricin, «sconta una carenza di ferrovie e metropolitane. Andare a costruire una vera e propria cittadella senza sciogliere questi nodi, rischia di influire su una situazione già preoccupante. Anche sulla malandata ferrovia Roma-Lido non ci sono elementi chiari per capire se ci sarà il potenziamento promesso». Lo riporta Il Messaggero.

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