Il nuovo Totti. L’amore continua, vuole viverlo da dt

Corriere Dello Sport (R.Maida) – Nemmeno negli Stati Uniti, in area Pallotta, credevano davvero che Totti smettesse di giocare. Non a caso gli organizzatori del torneo americano della prossima estate hanno inserito “The Captain” nella locandina che presenta la partita contro il Psg (di Emery?) in programma il 19 luglio a Detroit, prima tappa della tournée preseason della squadra.

DAY AFTER – E’ una beffa che ieri a Trigoria ha provocato una smorfia sul viso di Totti, di suo ancora provato dalle parole di commiato ascoltate nella conferenza stampa di insediamento di Monchi. Totti era stato informato preventivamente dei concetti che sarebbero stati espressi, di una decisione che la società aveva preso già nell’atto di consegnargli l’ultimo contratto della carriera, ma comunque ha bisogno di un po’ di tempo per ragionare su un futuro diverso. Difficile, quasi impossibile che accetti di continuare come calciatore in un’altra squadra. E’ più probabile che riesca ad accordarsi con Pallotta per un ruolo gradito e funzionale alle esigenze del club. Il presidente gli vorrebbe affidare un incarico al di fuori dell’area sportiva ma, dopo le coccole di Monchi, una speranza sulla figura di direttore tecnico gli è tornata.

LA FESTA – Mercoledì sera intanto, neppure fosse scritto da un destino amaro, ha partecipato a due celebrazioni in compagnia di Ilary: il compleanno del padre e, a seguire, il party di Nainggolan, che alla mezzanotte compiva 29 anni. C’erano molti compagni, tra cui De Rossi, e tanti altri colleghi, come Davide Moscardelli che ora gioca nell’Arezzo ma è da sempre un tifoso sfegatato della Roma. Tutti invitati nella lussuosa villa di Casal Palocco dove abita Radja. Totti ha ricevuto pacche sulle spalle e qualche presa in giro, mentre Nainggolan ha avuto in dono dalla moglie Claudia un regalo speciale: un campo di paddle, sport molto trendy nei circoli romani che lo stesso Totti ama praticare nel tempo libero.

OMAGGIO – Appassionato di paddle è pure Roberto Mancini, spesso accostato alla Roma «solo perché abito a due passi dallo Studio Tonucci» e ieri molto toccato dall’addio dell’amico Totti: «Francesco è al di sopra di tutto nella Roma, quindi credo sia lui a dover decidere il momento in cui smettere. Non esiste un altro Totti nel mondo e credo che i grandi campioni debbano scegliere da soli quando fermarsi. Di sicuro è sempre triste quando un calciatore della sua classe smette». Sulla stessa linea il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che pure ha un rapporto personale con Totti: «Forse doveva essere lui a comunicare l’addio e non la Roma. Ovviamente ho sentito Francesco ma non dirò pubblicamente la sua opinione sulla vicenda». La diciamo noi: c’è rimasto molto male perché avrebbe voluto condividere un percorso di commiato invece di subirlo. Sarà quindi difficile accontentare l’auspicio di un altro amico, Alessandro Del Piero. «Gli auguro di chiudere la carriera con un sorriso – ha raccontato a Sky e che possa vivere l’addio che merita. Credo che sia un momento di grande riflessione per Francesco, e di nervosismo sicuramente anche perché sta giocando molto meno rispetto all’anno scorso. E solo lui, quando parlerà e credo che sarà presto, ci potrà dire qualcosa in più. Analogie con la mia situazione? Il mio era un silenzio che racchiudeva sofferenza. L’analogia è aver vissuto la carriera con la stessa maglia e di averlo fatto con un amore smisurato».

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