Il nuovo calciomercato preoccupa gli addetti ai lavori

Il Messaggero (E.Trotta) Pollice alto per la riduzione dei tempi di calciomercato. La chiusura anticipata alla vigilia dell’inizio del campionato, ovvero il 18 agosto e il 19 gennaio, trova consensi anche tra i procuratori. Del resto, in questi anni, tanti agenti avevano condiviso l’appello di presidenti, dirigenti e allenatori, snervati dalle lunghe sessioni di trattative. Ma la nuova formula, ufficializzata dal presidente Malagò, ha scatenato anche una serie di preoccupazioni ed interrogativi. Senza un’uniformità del calciomercato a livello internazionale, le distrazioni per i protagonisti del pallone non spariranno del tutto. In Spagna e Francia, per esempio, lo stop alle trattative resta fissato al 31 agosto. E al momento solo la Serie A ha sposato l’iniziativa della Premier, dove il calciomercato terminerà il 9 agosto.

CAMBI E DEROGHE – Tradotto: mentre i club italiani potranno comprare fino al giorno prima del debutto del campionato di A, le società europee (non quelle inglesi) saranno libere di acquistare i nostri giocatori per altri tredici giorni. Poi c’è il pericolo clausole. Alcuni club temono di poter perdere i rispettivi campioni, senza aver il tempo necessario di correre ai ripari. In seguito alla formalizzazione del nuovo calendario, non si escludono quindi nuovi interventi e correttivi. Nel frattempo, i massimi rappresentanti del settore hanno approfittato dell’introduzione della novità sulle date di calciomercato per proporre ulteriori modifiche. In tanti auspicano il ritorno dell’albo degli agenti e un allineamento dei regolamenti in Europa. A tal proposito, alcuni manager suggeriscono la programmazione di una serie di incontri obbligatori con i dirigenti di club stranieri. L’intermediario Stefano Antonelli, poi, propone l’abolizione delle fideiussioni in Italia, per favorire i trasferimenti interni, sulla falsariga del modello europeo. Un’idea innovativa viene lanciata pure da Silvano Martina, agente di Buffon ed intermediario nell’operazione tra il City e la Roma per il trasferimento di Dzeko nella Capitale: «In caso di infortunio di un calciatore che ricopre un ruolo fondamentale, tipo quello del portiere, bisognerebbe dare alle società la possibilità di intervenire anche a mercato chiuso. Si tratterebbe di una sorta di deroga per chi, come per esempio il Napoli in occasione dello stop di Milik, si è ritrovato costretto a fronteggiare un’emergenza improvvisa e imprevedibile. E’ come se ogni società europea avesse una slot a disposizione, se si verificano infortuni gravi».

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