La Repubblica (F. Ferrazza) – Le occasioni per conoscere il Mourinho-pensiero, continua a regalarle il ruolo da commentatore dell’Europeo per la stampa inglese del tecnico. E questa volta a finire nell’occhio critico del portoghese è la figura del centravanti. “Ci sono quegli attaccanti che quando non segnano comunque continuano a giocare. Kane è uno di quelli — spiega lo Special One a TalkSport — Sul gol di Sterling pur non toccando la palla ha fatto metà del lavoro. Se pensi a Rooney, lui era un numero 10 ma a volte faceva il centrocampista: questi ragazzi hanno qualcosa in più che la sola finalizzazione“.
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Mourinho preferisce quindi una prima punta che lavori per la squadra, sia utile ai compagni, caratteristiche che baratterebbe solamente con un numero nove pronto a fare una valanga di gol. “Gli attaccanti egoisti? Il loro problema è che quando non segnano non fanno nulla. Trovatemi un attaccante egoista che faccia 30 gol e lo metto nella valigia per Roma“.
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Seguendo il ragionamento di Mou, viene per forza in mente Edin Dzeko. Il bosniaco, tolta l’ultima desolante stagione, è uno che gioca per la squadra, si sacrifica tanto tatticamente, oltre a garantire un certo numero di gol e un continuo confronto con l’allenatore di turno. Per il momento, però, non ci sono novità su quello che sarà il futuro di Edin, che ha ancora un anno di contratto alla cifra sovradimensionata di 7,5 milioni di euro, e deve confrontarsi, oltre che con Mou, con Tiago Pinto attraverso il suo manager Lucci.
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Ma, restando in tema attaccante, la Roma non molla la pista Belotti, per una trattativa con il Torino al momento in standby. E i tempi rischiano di essere troppo lunghi, anche se i giallorossi, tra bonus e clausole varie, sembrano disposti ad arrivare ad una cifra intorno ai venti milioni di euro. Un nome nuovo, è quello di Patson Daka, attaccante nato in Zambia nel 1998, cresciuto nel Salisburgo, club che chiede una ventina di milioni per lasciarlo andare nella capitale.
