Il muro Ddr non c’è: Garcia sta pensando un’altra Roma

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La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – Neppure l’ozio è bastato. Neppure nell’accezione più nobile del termine, quel periodo di riposo che i Greci e i Romani intendevano come propedeutico a nuove attività. Magari pure a nuove partite, pensava Rudi Garcia. E invece poi scopri che il dolorino non scompare. Il dolorino è subdolo: ti svegli, mangi, arrivi a Trigoria e tac, rieccolo. Perché riposo non è stato abbastanza, ozio non è stato abbastanza. La Roma è condannata a correre: guai a chi pensa, testa bassa e poi si fanno i conti. Il rischio è perdere lucidità. E Daniele De Rossi, 500 gare e due figure con la Roma, non vuole farlo. Perché 500 ha chiamato 501, come fosse un proverbio. Ma rischia di non chiamare 502: Capitan presente è a forte rischio per la sfida alla Fiorentina. L’adduttore della gamba sinistra dà fastidio, nonostante le mille terapie prima e dopo un po’ di corsa sul campo. Oggi si decide. E come fai, rischi di sbagliare. Perché Fiorentina-Roma non è una partita qualunque, balla il primo posto. Ma c’è un altro fatto. C’è che quella condanna romanista alla perenne corsa non si esaurisce domani. Fino al derby dell’8 novembre c’è in gioco il mondo, l’indirizzo di una stagione che un indirizzo ancora non ce l’ha.

CHI RISCHIA… – Il bivio è chiaro: andare in campo comunque, in fondo il problema non è di quelli da non dormirci la notte. Oppure mollare oggi per essere presenti sempre poi. In fondo, c’è abbastanza tempo per mettere in pratica l’augurio di Francesco Totti, che di De Rossi ha detto: «Siamo le ultime bandiere rimaste. Spero che realizzi quello che sono riuscito a realizzare io», ovvero vincere uno scudetto. Il guaio è…un guaio che arriva nel momento migliore di De Rossi, se non altro dal punto di vista realizzativo. E poi c’è l’aspetto tattico. C’è una difesa e una Roma che subisce gol da chiunque, come giocasse con l’handicap. Se poi si rompe l’argine, se la diga che dovrebbe proteggere davanti viene meno (come pure il suo alter ego, Keita), allora il rischio idrogeologico cresce, a maggior ragione se di fronte al terzo attacco del campionato.

…E CHI NON SI FERMA – Maledetta Leverkusen, allora, non solo per la rimonta, Maledetta Champions che nega il riposo in chiave campionato. Prendi Alessandro Florenzi: un turno di stop lo farebbe volentieri, lui che è diventato uomo importante anche in Nazionale. E invece gioca sempre: indietro, in mezzo, avanti, comunque gioco. Il possibile forfait di De Rossi rischia di cambiare le carte in tavola del suo ritorno in difesa. L’esterno potrebbe continuare avanti. Ma non è lì il problema. Quella posizione la conosce bene. È lì che fece innamorare pure la Fiorentina, che nell’estate 2014 — quando ancora il rinnovo del contratto con il club giallorosso era in alto mare — un sondaggio per capire come stavano le cose lo fece eccome. A Trigoria chiusero la porta. Perché a uno così, uno che pare fresco e riposato ogni volta che lo vedi, è difficile rinunciare. È con questi uomini che diventa più facile rincorrere la quotidianità, rinunciando all’ozio.

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