Il Messaggero – Totti rincara la dose in tv: “Siamo dietro alle tre big”

«Non ci siamo rinforzati noi, ma il Psg». Francesco Totti, in un’intervista a Italia 1, non ha abboccato. Il Milan perde due campioni come Thiago Silva e Ibrahimovic e di conseguenza ci guadagna la Roma (…). «Sono andati via, a Parigi però. Come possiamo essere migliorati noi? Non è che vengono a Roma. Il campionato italiano perdiamo due giocatori di un calibro superiore. Purtroppo personaggi come quelli del Psg hanno le possibilità economiche per fare quello che vogliono, prendono tutto e tutti». Un sopsiro e un po’ d’invidia: «Hanno disponibilità, buon per loro».

Totti non può bluffare. Nè con se stesso, nè con gli altri. A Riscone la gente si aspetta investimenti sul mercato per vedere la Roma nuovamente competitiva e il capitano non può raccontare ai tifosi una relatà diversa da quella che stanno vivendo in ritiro: «Penso che siamo dietro alle big, a Juventus, Milan e Inter». Lo ha ripetuto anche al ds Sabatini, quando mercoledì si sono parlati per una decina di minuti: «Abbiamo scherzato su quello che abbiamo detto tutt’e due in conferenza. Ognuno ha le sue idee, però cerchiamo sempre di viaggiare sulla stessa strada. E’ questo l’importante». Francesco non ha mai criticato la società. Chiede solo di giocare in una squadra subito competitiva. «Noi vogliamo vincere, non solo io che tra poco smetterò, ma tutti. Non è una questione di età, anche i giovani hanno voglia di vincere. Ma per farlo serve un po’ tutto. Cerchiamo di fare del nostro meglio, è il campo che decide».
Tiene banco, oltre al mercato, anche il suo ruolo nel 4-3-3 di Zeman. Totti è pronto a qualsiasi soluzione: «Sono a disposizione, deciderà il mister. E non è detto che giocherò sempre, avrà spazio chi sarà più in forma al Mister. Se sto bene, toccherà a me… Dopo vent’anni di Roma conosco un po’ tutto e posso aiutare i giovani che magari vengono dall’estero, essere per loro un punto di riferimento. Sono sempre a disposizione di tutti, in campo e fuori. Anche se poi contano le partite. Per tutti». (…)
Il Messaggero – Alessandro Angeloni

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