Il coraggio dell’arbitro che sospende la gara per i cori anti napoletani

Importante, importantissimo era dare un segnale. Far capire che è una battaglia di tutti e che si può vincere. Minuto 13 del secondo tempo di Roma-Napoli: dalla Curva Sud parte l’odioso coro «Vesuvio, lavali col fuoco». L’altoparlante dello stadio Olimpico annuncia che «episodi di discriminazione razziale e territoriale possono portare alla sospensione della partita». I tifosi di se stessi più che della loro squadra non si danno per vinti e li ripetono. Minuto 22: l’arbitro Rocchi interrompe la gara e chiama i giocatori in mezzo al campo. Edin Dzeko si sbraccia verso la curva, invitandola a tifare per la propria squadra. I cori finiscono, per ritornare solo a partita conclusa. Ha vinto l’arbitro Rocchi, che ha gestito al meglio la situazione. Ha vinto Edin Dzeko, che ha esercitato al meglio il suo ruolo di capitano. Hanno vinto anche i giocatori del Napoli, che questa volta non si sono sentiti abbandonati. Lo riporta il quotidiano Corriere della Sera. 

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