Il conto del fair play finanziario sul mercato di Inter e Roma

La Repubblica (M. Pinci) – Quando Mourinho ha fatto i complimenti alla sua Roma che “spendendo solo 7 milioni ha preso tutti questi giocatori“, non sottolineava solo un merito. Ma una necessità. Comune a tanti, in Italia. Juventus, Milan, Inter e ovviamente i giallorossi devono chiudere le loro pendenze col “vecchio” Fair play finanziario.

E nessuna può dirsi a posto con i conti. Inevitabilmente ci si sta già adattando. Ad esempio: la Juventus sta conducendo un mercato con un saldo positivo di oltre 30 milioni. La Roma con le cessioni ha monetizzato una ventina di milioni più i 7 che prenderà vendendo Felix alla Cremonese. In entrata invece ha preso solo prestiti o parametri zero. Dopo Dybala, Matic e Wijnaldum toccherà a Belotti, in arrivo a Roma a giorni. Poi un centrocampista: al Cagliari ha chiesto in prestito Nandez (no dei sardi), alla Juve Zakaria, al Torino Lukic: l’idea è far contento Mourinho aumentando solo il costo degli stipendi.

Anche l’Inter oggi è sostanzialmente in equilibrio tra entrate e uscite. Argomenti utili per il futuro, quando entrerà in vigore il nuovo Fair play finanziario. E per il presente, visto che con la Uefa si stanno trattando le sanzioni per il pregresso. I due club, come altri, per esempio Marsiglia e Monaco, stanno trattando da giugno un settlement agreement con la Uefa che dovrebbe concludersi entro dieci giorni.

Porterà a delle sanzioni economiche anche se lievi (per l’Inter più pesanti che per la Roma). E soprattutto imporrà restrizioni al mercato, con l’obbligo di chiudere in attivo — la cifra sarà da quantificare — il saldo dei trasferimenti della stagione. Il monitoraggio è già attivo e anzi, essere virtuosi oggi può permettere di avere più risorse da investire domani.

 

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