Il consulente ombra nelle chat di Raggi: «Fate decidere a lui»

Per le «situazioni esplosive», a partire dall’affaire stadio, ci sono loro: Luca Lanzalone, Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro. Il primo, ex super consulente del M5S in Campidoglio approdato alla presidenza di Acea fino alle dimissioni dell’altro ieri, è finito ai domiciliari per corruzione; gli altri due, ex “tutor” di Raggi dopo l’arresto di Marra, oggi sono uno ministro della Giustizia, l’altro ministro per i Rapporti col Parlamento. È a questo terzetto che la sindaca si rivolge quando la navigazione al timone di Roma si fa più travagliata. «Porta tutto a Lanzalone», «chiediamo aiuto a Fraccaro e Bonafede», facciamo «un passaggio» con idi oscuri inviati dalla Casaleggio, sentiamo «gli avvocati di Livorno», cioè Lanzalone e soci. Ordini, “dritte”, indicazioni ai consiglieri comunali che riemergono dalle chat grilline ora che la grana Tor di Valle è deflagrata tra arresti e accuse di tangenti. Come riporta Il Messaggero, né Raggi, né Bonafede, né Fraccaro – al contrario di Lanzalone per cui viene ipotizzato anche il reato di traffico d’influenze – sono coinvolti nella maxi-inchiesta della Procura che ha scoperchiato la“cupola” Parnasi, sono semplicemente citati qua e là nelle carte delle indagini. Il peso del super consulente è notevole, il cui via libera a quanto pare pesava più di un parere contrario degli uffici comunali. E i margini di manovra dei due tutor, a cui Raggi si affida largamente dopo l’arresto del braccio destro Marra, sono ampi dalla comunicazione alle crisi nei municipi. Insomma il sindaco nei momenti clou si è sempre affidata a loro.

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