I ragazzi di Spalletti applaudono: «Brava Roma, di lui puoi fidarti»

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La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – Qualcuno lo conosce bene e ci ha lavorato negli ultimi anni. Qualcun altro non lo vede e non lo sente da un po’, ma lo conosce altrettanto bene. Oggi Luciano Spalletti inizierà ufficialmente la sua seconda avventura da tecnico della Roma e, a Trigoria, ritroverà pochi volti noti rispetto al primo settembre 2009, quando è andato via. Tra questi, in un futuro più o meno prossimo, potrebbe esserci anche Mimmo Criscito, che con lui allo Zenit ha giocato 68 partite: «Sull’allenatore – ha detto il terzino a Sportitaliac’è poco da dire, è una persona fantastica, sono contento che torni a lavorare perché gente così fa bene al calcio. Per la mia carriera è stato importante, mi ha voluto a San Pietroburgo, abbiamo trascorso insieme anni fantastici».

RICORDI BRASILIANI – Anni fantastici sono anche quelli che ha passato con lui Amantino Mancini. La leggenda, che poi tanto leggenda non è, racconta che Spalletti quasi rovesciò una scrivania di Trigoria per opporsi alla sua cessione, nel 2005. Insieme hanno vissuto tre anni, quelli in cui la Roma ha vinto 2 coppe Italia e una Supercoppa, e Mancini con il tecnico toscano in panchina ha giocato 132 partite segnando 44 reti: «Per la Roma è un arrivo importante, capisce di calcio, conosce bene l’ambiente e ha fatto la storia del club. È un uomo trasparente, che dice le cose in faccia e non si nasconde mai, anche quando la squadra non va bene. Spero che possa fare un grande lavoro».

MAESTRO – Secondo Mancini la grande qualità di Spalletti si vede nel lavoro quotidiano: il brasiliano, di tecnica, ne aveva da vendere (impossibile non ricordare il gol di tacco al derby nel 2003), ma dice comunque che l’allenatore toscano gli ha insegnato «a giocare a calcio. Non solo, mi ha insegnato tante cose tattiche, ad essere responsabile in campo e negli schemi, è stato fondamentale per la mia carriera».

SENSI FELICE – Fondamentale lo è stato anche per Rosella Sensi, che con lui in panchina ha vissuto anni d’oro. Non si lasciarono benissimo («Ha abbandonato la nave», disse l’ex presidente), ma oggi i dissapori sembrano scomparsi: «Sono felicissima del suo ritorno, è un grande allenatore, uomo e professionista. Mi auguro e auguro a lui di vincere lo scudetto, all’epoca ce lo meritavamo tutti quanti, ma avevamo purtroppo l’Inter che travolgeva tutto e tutti, oggi incrociando le dita credo che Spalletti possa riprendersi quello che nel 2008 non è riuscito ad ottenere». Quell’anno in squadra c’era Marco Cassetti: «Lui è bravissimo, ma certo non è facile prendere una squadra in corsa – racconta, ancora convalescente dopo un’operazione al naso – . Io con lui ho solo ricordi piacevoli perché anche quando perdevamo siamo sempre usciti dal campo a testa alta. Esprimevamo un ottimo calcio, quello è il suo marchio di fabbrica. Spero che si possa ripetere».

CIAO RUDI – La speranza è la stessa di Giorgio Rossi, storico massaggiatore del club, oggi in pensione, che a Romanews racconta: «Era arrivato il momento di cambiare, a questa squadra serviva una scossa perché si era adagiata. Mi dispiace però che sia stato Garcia l’unico a pagare». Il nodo, come ha detto anche Max Tonetto, è questo: “Lui è un allenatore di valore assoluto, anche se inserirsi in corsa non è mai facile”, ha detto l’ex terzino, rimasto legatissimo al tecnico, così come Riise, che ha affidato a Twitter i suoi pensieri: «Spalletti sta per tornare? Interessante». E poi a chi gli chiedeva di tornare, il norvegese ha replicato con un eloquente: «Sono pronto».

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