I giovani e i limiti del gruppo: la lente di Mou sui giallorossi

La Repubblica (F. Ferrazza) – In cima alla lista delle cose di cui si dovrà occupare Mourinho, c’è la necessità di cambiare la testa e l’atteggiamento dei giocatori della Roma. Spunto per questa ennesima riflessioni, la regalano le parole di Lorenzo Pellegrini al termine della partita vinta contro il Crotone (5-0). “Purtroppo inconsciamente avevamo staccato la spina. Vivendo dentro lo spogliatoio posso dire che a nessuno piace perdere o se ne frega, ma nell’ultimo periodo in campionato non siamo stati noi stessi mentre in Europa League abbiamo fatto ottime prestazioni“.

Le parole del capitano giallorosso spalancano il dibattito sul perché ad un certo punto della stagione, la testa della squadra si spegne. Ovviamente il buon andamento europeo ha rappresentato un ulteriore alibi per molti in campionato, ma non a tal punto da giustificare un vero e proprio crollo in classifica. 

Mourinho è consapevole di dover fare il motivatore, lo psicologo, invertendo in maniera netta la rotta. Caratteristiche lo Special One ha da sempre come tratto distintivo e che dovrà sfoggiare in tutta la sua potenza nell’avventura romana.

Valutando anche l’esplosione di tanti ragazzi provenienti dalla Primavera, vedi Ebrema Darboe, protagonista di un’ottima prestazione contro il Crotone, ma anche Edoardo Bove, entrato a dieci minuti dalla fine. Così come Nicola Zalewski, trequartista diciannovenne. Mourinho li sta seguendo attentamente e valuterà se tenerli in rosa, oppure lasciarli andare in prestito a farsi le ossa. 

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti