I frutti dei vivai sacrificati alle facili plusvalenze

Ormai 4 anni fa, per tutelare i giovani italiani, la Federcalcio di Tavecchio impose (dal 2017) le rose a 25 giocatori con l’obbligo di avere in organico 4 giocatori formati in Italia e 4 prodotti dal proprio vivaio. Fa impressione come 9 club su 20 non abbiano mai schierato in questo torneo calciatori usciti dai propri settori giovanili. Tante altre invece non hanno tenuto in casa atleti che sui propri campi sono cresciuti, anzi spesso sono stati immolati per rincorrere plusvalenze facili, le stesse su cui ha acceso i fari la Procura della Figc. Così, finisce che l’esempio lo offrano le solite: il Milan di Cutrone. La Roma si difende grazie a De Rossi, Pellegrini e Florenzi, mentre la Lazio ha Strakosha e le comparse Murgia e Cataldi, 10 minuti in due. Il Cagliari dà continuità a Sau e Barella, le altre fanno poco. O nulla.

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