Higuain stop, la Roma è un muro. Ma a Napoli perdono in due

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La Stampa (G.Buccheri) – Molto rumore per nulla. Napoli e Roma si studiano e alla fine scelgono strade diverse per passare un pomeriggio senza gloria: gli azzurri di casa non rinnegano il proprio Dna per arrivare dalle parti del portiere giallorosso; De Rossi e soci decidono che stavolta l’arte di attaccare non è funzionale al progetto. Così la sorpresa non c’è, ma solo accenni di lotta che, ai punti, avrebbero premiato i partenopei, ma che, in fondo, danno al verdetto di 0-0 il significato più giusto.

Senza gol dopo 25 gare – Il Napoli si inceppa al San Paolo e questa è una notizia: non accadeva da venticinque partite e ora che è accaduto c’è da riflettere sul modo attraverso il quale i ragazzi di Maurizio Sarri creano gioco. L’azione parte e si sviluppa sulle corsie, oppure chiamando in causa Higuain per le sponde: spettacolo assicurato se il motore gira a mille, meno, molto meno se la potenza viene a mancare e se vai a sbattere contro un muro equilibrato e vigoroso come quello messo in scena ieri dalla Roma. Già, i giallorossi. Non accadeva dal 1° novembre 2008 vedere i romanisti finire un duello senza nemmeno un tiro in porta: dentro al San Paolo Rudi Garcia, tecnico dei capitolini, ha indicato la via meno pericolosa per uscire, comunque, con un risultato positivo, medicina indispensabile ora che l’ambiente romano è in fibrillazione e c’era assoluto bisogno di rimanere in piedi. «Qui hanno perso Juve, Fiorentina e Inter: noi – così Garcia – abbiamo dimostrato di essere squadra, i ragazzi si sono aiutati alla faccia di chi dice che non giochiamo uno per l’altro. E poi un gol l’avevamo fatto, perché non si può dire che quella palla sia uscita al cento per cento…». La palla non uscita con certezza è, per Garcia, il cross di Rudiger che De Rossi spinge in rete di testa: la sensazione è di una traiettoria che vada fuori dal campo, ma il dubbio rimane.

Sarri contro De Rossi – Garcia applaude i suoi, ma scivola a -7 dalla vetta. Sarri, timoniere del Napoli, non ha dubbi: la sua squadra ha dominato. «In un incontro di pugilato avrebbero gettato la spugna », dice elencando, a suo modo, sette palle gol a zero create da Hamsik e compagnia. La verità sembra stare nel mezzo: la Roma ha avuto meno del 40 per cento di possesso palla, il Napoli il copione in mano, ma soltanto dopo un’ora ha dato l’impressione di essere se stesso. Sarri è apparso nervoso, non poco e non per la prima volta in questa stagione: a mandarlo fuori orbita, ieri, è stato il centrocampista giallorosso De Rossi. «Lui, in campo, si fa sentire. Gli ho detto – spiega il tecnico – se è il cognome che ha a portarlo ad avere un certo atteggiamento: un altro, al suo posto, non avrebbe finito la partita per quello che ha detto lui all’arbitro o agli assistenti. Se era gol? La bandierina era già sue c’erano almeno due infrazioni su quell’azione».

Ride solo Mancini – A Fuorigrotta finisce senza vincitori. Si ferma il Napoli, si ferma la stella di Higuain dopo otto centri consecutivi in casa. Non cade la Roma e questo è sembrato l’unico obiettivo di Garcia, centrato con un’ottima organizzazione difensiva che ha messo in luce la fatica dei due centrali Manolas e Rudiger. Punto e a capo: per entrambe, la vetta si allontana e Mancini sorride.

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